L’emergenza cimiteriale di Palermo è ufficialmente commissariata: si è tenuta questa mattina a Palazzo delle Aquile una conferenza stampa avente ad oggetto la situazione di criticità vissuta da oltre tre anni dal cimitero dei Rotoli. Presente, oltre al sindaco Roberto Lagalla, anche il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci. Proprio l’ex governatore si è fatto relatore a Roma di un emendamento che assegna al primo cittadino del capoluogo siciliano il ruolo di commissario per l’emergenza cimiteriale. Ruolo per il quale il sindaco sarà coadiuvato da una cabina di regia, che si riunirà ogni lunedì. Previsto inoltre il ricorso a tecnici esterni in ambito progettuale e geologico.

Musumeci: “Non si doveva arrivare a tanto”

Roberto Lagalla e Nello Musumeci

Un provvedimento che l’ex presidente della Regione Siciliana ha così spiegato. “Torno a Palermo nella consapevolezza di non aver mai interrotto il filo che conduce al mio impegno di servitore della mia Isola. Il mio primo pensiero è stato diretto alle bare insepolte ai Rotoli. E’ un’emergenza nazionale. Una città di Palermo, culla di civiltà, non meritava di dover andare alla ribalta della stampa per una vicenda davvero inqualificabile. L’idea che un proprio caro deceduto non possa essere sepolto per mesi o per anni non la posso nemmeno immaginare. Non aver un luogo dove deporre un fiore, lascia irrequieti”.

“Non si doveva arrivare a tanto. Sono parecchie le città che hanno problemi sui servizi cimiteriali. Bisognava intervenire prima. I provvedimento non sono soltanto di pietà umana verso i defunti, ma ci sono problemi di carattere sanitario, con cadaveri in fase avanzata di decomposizione con perdita di liquidi. Ho fiducia che il sindaco saprà muoversi con solerzia ed efficacia. Sono convinto che il 31 dicembre 2023 sia un termine congruo per porre fine all’emergenza“.

Lagalla: “Chiusura emergenza entro fine 2023”

Roberto Lagalla e Nello Musumeci

Conferenza nella quale è intervenuto anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino, a proposito dell’emergenza cimiteriale, non ha nascosto la propria preoccupazione. “E’ una delle più radicate e drammatiche criticità della città. Insediandoci, abbiamo trovato circa 1300 salme a deposito, alcune delle quali per un periodo significativo. Abbiamo affrontato con solerzia questa drammatica situazione. Siamo scesi oggi a circa 1100 salme, avendo garantito il turnover ordinario per gli arrivi di questi mesi”.

Creato ufficio del commissario

Un momento di confronto con la stampa nel quale il primo cittadino ha già annunciato le prime novità. “Ci siamo immediatamente attrezzati per dare seguito a questo provvedimento, che conferisce al sindaco di Palermo il ruolo di commissario. Abbiamo già costituito l’ufficio del commissario, che sarà affidato ad un dirigente comunale, rafforzato da altri funzionali tecnici ed amministrativi che opereranno nella struttura. Abbiamo individuato quattro linee di interventi: gestione dei feretri a deposito, accelerazione delle procedure del forno crematorio esistente e di quello da realizzare, la riqualificazione strutturale del comprensorio dei Rotoli e le convenzioni che richiederemo ai comuni della Provincia”.

Ricorso a tecnici e geologi esterni

Un ambiente che, al netto del tema decisamente complesso, è stato abbastanza conviviale. Nell’occasione, il ministro Musumeci ha salutato alcuni ex colleghi di Giunta. Fra questi l’ex assessore al Territorio e Ambiente Totò Cordaro, nonchè proprio il sindaco di Palermo. Ed è proprio sulla geologia che il primo cittadino potrebbe far ricorso a tecnici esterni, previsti all’interno dell’emendamento presentato dall’ex governatore ed approvato dal Parlamento.

Noi contiamo di potere dichiarare finita l’emergenza al cessare del provvedimento ministeriale, ovvero entro il 2023. Le idee che già c’erano, oggi vengono tradotte ed accelerate grazie all’intervento del ministro. E’ chiaro che alcuni lavori di riqualificazione ed ampliamento non si potranno concludere entro il 2023. Tutto però verrà progettato in tempi brevi. Nell’ambito delle attività di progettazione, in particolare nell’allestimento delle nuove aree di sepoltura,  vi sono collegati dei progetti che potranno avere la necessità di ulteriori apporti specialistici, ovvero di tecnici strutturisti e di geologi. Figure carenti all’interno delle disponibilità comunali”.

Cosa prevede l’emendamento

Un emendamento, quello promosso da relatore da parte dell’ex presidente della Regione, sostenuto alla Camera dai deputati Giuseppe Pella (Forza Italia); Silvana Comaroli (Lega) e Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia). Un piemontese, una lombarda e un romano DOC. Un atto che si sofferma sull’emergenza cimiteriale, fra il sesto e il decimo punto, ponendosi come possibile postilla all’attuale testo dell’articolo 146 della legge finanziaria. “Al fine di garantire la tutela della salute pubblica e della pietà dei defunti..il sindaco di Palermo è nominato a titolo gratuito, fino al 31 dicembre 2023, commissario di Governo per il coordinamento e l’esecuzione degli interventi urgenti”.

Figura, quella del commissario, che secondo quanto previsto dal testo dell’emendamento potrà “definire misure semplificate per la celere conclusione delle procedure autorizzative e per la tempestiva realizzazione degli interventi funzionali al consolidamento, alla messa in sicurezza e all’ampliamento degli attuali insediamenti cimiteriali; acquisire, anche temporaneamente, strutture ed apparecchiature mobili. Quest’ultime finalizzate alla gestione dei servizi cimiteriali, con particolare riferimento alle funzioni crematori e di conservazione provvisoria dei cadaveri; promuovere ulteriori accordi tra la città di Palermo e i comuni della Città Metropolitana per assicurare ulteriori posti”.

L’apertura alla nomina di esterni

L’elemento di novità, rispetto a quanto rappresentato nei giorni scorsi, è quello della possibilità di ricorrere a tecnici esterni. Cinque, per la precisione e con un tetto massimo di spesa di 200.000 euro per l’annualità 2023. “Il Commissario di Governo, per l’espletamento delle attività, è autorizzato a conferire incarichi individuali; a stipulare contratti di lavoro a tempo determinato e a ricorrere ad altre forme di lavoro flessibile. Ciò in favore di sogetti di comprovata esperienza e professionalità connessa alla natur delle attività, nel limite massimo di cinque unità ed entro il limite di spesa complessivo di 200.000 euro per l’anno 2023”.

Attività da finanziare con un fondo di spesa da due milioni di euro, così come chiesto dal primo cittadino qualche giorno fa. Capitolo di spesa sul quale “è autorizzata l’apertura di un’apposita contabilità speciale intestata al Commissario di Governo. Su tale contabilità possono riversate eventuali ulteriori risorse, finalizzate allo scopo e rese disponibili dal Comune, dalla Città Metropolitana e dalla Regione”.

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