Il forno crematorio del cimitero dei Rotoli è ancora ko. Era il 17 marzo 2020 quando l’impianto della struttura cimiteriale ha smesso di funzionare. Dopodichè, il vuoto più totale. Trentasei mesi in cui i palermitani hanno dovuto effettuare viaggi della speranza di centinaia di chilometri, anche in terra calabra, per potere usufruire di un tempio funzionante, come avvenuto nel caso delle esequie della fotografa palermitana Letizia Battaglia. Fatto che ha contribuito, inevitabilmente, ad aggravare un’emergenza ancora oggi nel pieno della sua drammaticità. Intanto, il Comune prova a correre ai ripari attraverso il lavoro della struttura commissariale, capitanata dal sindaco Roberto Lagalla.

Rotoli, tre anni senza forno crematorio

Lavori al forno crematorio, cimitero dei Rotoli

Ciò a partire dal rimettere in funzione l’impianto di lungomare Cristoforo Colombo, attualmente sotto interventi di manutenzione. La ditta sta infatti lavorando sia sulle strutture murarie che su quelle dell’impianto crematorio. Uno stato dei lavori che il dirigente dei Servizi Cimiteriali Luigi Galatioto cita nel decreto commissariale 17 del 9 marzo 2023. Atto nel quale parla di “un impianto crematorio presso il cimitero di Santa Maria dei Rotoli, non operante da tempo, è in atto soggetto ad intervento di ripristino della funzionalità per il cui completamento si stimano alcuni mesi di lavoro“. Fatto che lascia il capoluogo siciliano senza una struttura funzionante visto che “il nuovo tempio crematorio è ancora in fase di progettazione”.

Rotoli, lavori campi d'inumazione

L’ennesimo capitolo di un’emergenza cimiteriale in corso da oltre tre anni e alla quale si sono trovati al momento soltanto dei palliativi. Le tendostrutture, ormai dilaniate dall’azione del vento e della mancata manutenzione, continuano ad essere piene di feretri. Alcuni presenti a deposito addirittura dal dicembre 2020. Oltre due anni di attesa per un posto che ancora non c’è. I problemi sono ben noti da tempo: la mancanza di campi d’inumazione da un lato e l’assenza di spazi per le tumulazioni dall’altro. Fatto su cui l’Amministrazione sta lavorando, con il turnover delle sepolture a terra nei campi d’inumazione esistenti e con il reperimento di nuovi posti nella parte alta. Pare invece tramontata la pista che portava all’area dell’ex EdilPomice, nella borgata di Vergine Maria. Fatto su cui i residenti si sono opposti in più occasioni.

Un’emergenza igienico-sanitaria che, per stessa del tecnico, è “ancora presente all’interno del cimitero Santa Maria dei Rotoli, nonostante le misure adottate anche con ordinanze sindacali precedenti, che vedono in atto lo stazionamento in deposito di oltre mille feretri in attesa di tumulazione in loculo in concessione ovvero di inumazione“.

Il rinnovo della convenzione con Misterbianco

Ed è proprio la struttura commissariale, guidata dal sindaco, ad essere intervenuta sul tema delle cremazioni. In primis con il decreto commissariale del 9 marzo 2023. Atto con il quale il sindaco Roberto Lagalla ha rinnovo la convenzione con la Misterbianco Cremazione S.p.A., società di Caltanissetta che si è aggiudicata l’appalto relativo all’utilizzo dell’impianto in provincia di Catania. Il più vicino in linea d’aria e diventato punto di riferimento per il capoluogo siciliano. Un accordo basato su un limite massimo di spesa da 138.000 euro più IVA. Prezzo determinato in quanto non è ancora noto il numero di richiedenti.

Una platea a cui si dovrebbe attingere fra i parenti dei defunti al momento posti nei depositi del camposanto del cimitero dei Rotoli. Proprio in tal senso, con un’ordinanza commissariale risalente al 13 marzo, il primo cittadino ha avviato una campagna d’informazione “presso le famiglie dei defunti che alla data di emissione della presente sono in attesa di sepoltura per inumazione o per loculo/nicchia in concessione, affinché sia incentivato il ricorso alla cremazione gratuita degli stessi”. Ciò anche attraverso le imprese funebri, a cui sarebbe così affidato il compito di prelevare e trasportare la salma presso l’impianto di Misterbianco. Inoltre, secondo quanto previsto dall’atto emanato dal sindaco, “per le famiglie che abbiano già effettuato il versamento della tariffa di inumazione, questa sarà restituita entro 12 mesi previa presentazione di domanda di rimborso”.

Nuovo forno crematorio ancora in fase di progettazione

Mentre sul vecchio forno crematorio i lavori sono già iniziati, per la nuova struttura bisognerà attendere la fine della fase di progettazione. L’opera, finanziata da dicembre 2015 grazie ad un capitolo di spesa relativo al fondi CIPE, si trova ancora incagliata nelle pastoie burocratiche. Impianto per il quale il Comune di Palermo ha acquisito il progetto definitivo nel mese di gennaio 2023. Fatto a cui sta seguendo la nomina della nuova commissione di verifica che si occuperà di valutare invece il progetto esecutivo, consegnato agli uffici alla fine di febbraio. Valutazione che sarà affidata a professionisti esterni, in seguito ad una ricerca andata a vuoto fra il personale amministrativo a disposizione degli uffici comunali.Tre i profili ricercati: un architetto, un ingegnere strutturista e un ingegnere impiantista. Selezione che avverrà attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA).

L’opera prevede un costo 2,7 milioni di euro, anche se la cifra potrebbe subire un rialzo in seguito all’aumento del costo delle materie prime, come spiegato dall’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando durante la puntata di Talk Sicilia andata in onda a novembre. Con riguardo alle tempistiche invece, i lavori dovrebbe essere realizzati in diciotto mesi. Interventi che, per lungo tempo, hanno atteso la definizione dell’iter per il nuovo sistema fognario della parte alta del cimitero dei Rotoli, nonchè il collaudo della rete anti-caduta massi, arrivato solo di recente nelle mani dell’Amministrazione.

I problemi partono da lontano

Rotoli bare tendostrutture

I problemi della struttura di lungomare Cristoforo Colombo partono da lontano. Già prima di marzo 2020, il forno crematorio del cimitero dei Rotoli era stato più volte chiuso a causa di alcuni malfunzionamenti dell’impianto. Dopo l’arresto completo delle operazioni, si sono susseguite diverse promesse da parte dei tecnici dell’Amministrazione Comunale che si stanno occupando del progetto del revamping della struttura. Fra queste, quella operata dal Rup dell’opera in IV Commissione nel mese di luglio 2021. Fatto riferito durante la nostra live di gennaio 2022 dal consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo.

“Il tecnico aveva stilato un cronoprogramma nel quale si prospettava, nel giro di 180-200 giorno, l’avvio e il completamento dei lavori. Abbiamo nuovamente audito in Commissione il Rup, il quale ha dichiarato che il termine temporale è slittato  a luglio 2022“. Limite temporale che non è stato evidentemente rispettato. Oggi i lavori sono avviati ma gli stessi, a leggere quanto scritto nelle delibere commissariali, richiederanno alcuni mesi. Quel che è certo è che Palermo, ad oggi, continua ad essere sprovvista di un forno crematorio. Un capitolo, l’ennesimo, di un’emergenza che, ad oggi, è lontana dall’essere conclusa.

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