Le esequie di Letizia Battaglia saranno completate in Calabria. La cremazione dei resti della fotografa sarà eseguita nella struttura di Carpanzano, in provincia di Cosenza. Ciò a causa del mancato funzionamento dell’impianto presente nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo. Come è noto, il forno crematorio di lungomare Cristoforo Colombo è fuori uso da marzo 2020, ultima volta in cui il macchinario ha funzionato. Da allora, il Comune ha dovuto trasportare le salme presso altre città. Fra queste, oltre a Misterbianco e Messina, vi è proprio l’impianto oltre lo Stretto.

Camera ardente a Palazzo delle Aquile

Una commemorazione che si è tenuta oggi a Palazzo delle Aquile, dove era stata allestita la camera ardente. L’ultimo saluto a Letizia Battaglia, fotoreporter di fama internazionale, è stato partecipato da amici, collaboratori ed esponenti del mondo civico e politico palermitano. Personaggi che hanno sostato per qualche minuto davanti al feretro di una donna conosciuta in tutto il mondo per i scuoi scatti ma anche per il suo impegno civile. Una donna forte, coraggiosa, solidale, sempre dalla parte delle donne e degli ultimi. Dietro alla bara “La bambina col pallone”, uno dei suoi scatti più celebri.

Palermo, due anni senza forno crematorio

Due anni senza forno crematorio al cimitero dei Rotoli: era il lontano 17 marzo 2020 quando la struttura di lungomare Cristoforo Colombo, a Palermo, ha funzionato per l’ultima volta. Da allora, il Comune è stato costretto a sottoscrivere delle convenzioni, a proprie spese, finanziando gli spostamenti delle salme presso altra sede. Che sia Misterbianco, Messina o, addirittura, la Calabria, i feretri hanno dovuto percorrere centinaia di chilometri per raggiungere un impianto funzionante. Solo così, infatti, i familiari dei morti palermitani hanno potuto cremare i propri cari da due anni a questa parte.

Alla data odierna infatti, la struttura dei Rotoli rimane chiusa. Ciò in attesa dei lavori di manutenzione, sui quali si sta procedendo ad organizzare il bando di gara, con i lavori della ristrutturazione che dovrebbero partire entro l’estate. Interventi finanziati grazie ai due milioni di euro destinati dal Governo nazionale nell’alveo dell’ultima finanziaria. Situazione simile riguarda anche il progetto del nuovo forno crematorio, già finanziato dal 2015, ma che continua a rimanere in balia delle lungaggini burocratiche.

 

 

 

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