La vergogna del cimitero dei Rotoli di Palermo sbarca in tv, e non è la prima volta.
Ad occuparsi del camposanto, dove sono 816 le bare accatastate in attesa di sepoltura, è stata stavolta la trasmissione “Mi Manda Rai Tre” che stamani ha dedicato un ampio servizio all’argomento.

Le bare accatastate sono 816

Nel corso della trasmissione sono state mandate in onda molte immagini video del cimitero dei Rotoli, tra queste anche alcune realizzate da BlogSicilia.

Mi Manda Rai Tre aveva parlato del cimitero dei Rotoli già in altre due occasioni. Durante la puntata del 28 gennaio 2021, era intervenuto in collegamento da Palermo anche il sindaco Orlando e le sue dichiarazioni sono state riproposte oggi.
Orlando, incalzato dai conduttori del programma che gli chiedevano una data di risoluzione della situazione emergenziale, aveva dichiarato: “Una data non sarebbe corretto darla. Quello che posso assicurare è il massimo impegno, abbiamo tante date secondo le diverse soluzioni. Attendiamo un collaudo che dovrebbe essere entro febbraio per potere utilizzare il campo di inumazione di Monte Pellegrino, inoltre stiamo acquistando una parte dei 400 loculi prefabbricati”.
Orlando ed i conduttori si erano ‘lasciati’ con la promessa di rivedersi dopo tre mesi.

Orlando invitato in trasmissione

Ebbene, il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Costumati erano stati invitati a partecipare alla puntata odierna di Mi Manda Rai Tre ma hanno dato forfait. Hanno tuttavia inviato una nota letta in studio: “Si comunica l’indisponibilità del sindaco e di altre figure istituzionali dell’amministrazione comunale a intervenire a seguito della coincidenza con vari impegni improrogabili. Il sindaco comunica il proprio dispiacere per non poter essere presente ma resta in attesa di conoscere eventuale altra data per un nuovo appuntamento sul tema”.
Il sindaco è stato nuovamente invitato in diretta tv.

Il dolore del figlio di una donna

Collegato da Palermo è intervenuto Pietro Messina, il figlio di una donna deceduta il 30 aprile 2020 che ha raccontato la sua storia. Il feretro della madre, portato ai Rotoli il 5 maggio 2020, è rimasto in deposito per quasi un anno, fino a quando Pietro non ha deciso di ‘risolvere’ tramite la cremazione.
“Mia madre voleva essere inumata e non cremata – ha detto l’uomo -, sono stato costretto ad andare contro le sue ultime volontà e l’ho messa a turno per la cremazione. Andare ai Rotoli è una esperienza terribile. I feretri sono ammassati. C’è una puzza impressionante”.

La class action, il consiglio del legale

In collegamento anche Arianna Rotolo, giornalista di Repubblica Palermo che ha ricordato quali sono le varie soluzioni alle quali sta pensando l’amministrazione comunale, tra le quali proprio l’incentivazione della cremazione a spese del Comune, che ha però un costo di 1500 euro a defunto, dal momento che bisogna portare i feretri in provincia di Cosenza, perché il forno crematorio dei Rotoli è guasto da ormai più di un anno.
Presente in studio inoltre l’avvocato Raffaella Grisafi di Konsumer Italia, alla quale è stato chiesto un commento sulla indecorosa, a dir poco, situazione del cimitero palermitano.
“Consiglio alle famiglie – ha detto – la costituzione di parte civile in un eventuale procedimento penale per potere ambire ad un risarcimento. Bisogna reagire. Le oltre 800 famiglie in attesa della sepoltura dei propri cari dovrebbero fare una class action. Rispetto ad un anno fa non è cambiato nulla, anzi, la situazione è peggiorata”.

Articoli correlati