E’ prevista per sabato la protesta dei seppellitori della Reset che si asterranno dal lavoro. Si tratta di circa cinquanta operai dei tre cimiteri di Palermo che da tredici anni lavorano come seppellitori senza che sia riconosciuta loro questa qualifica. Sono invece inquadrati come aiuto manutentori pur non aiutando proprio nessuno dal momento che i seppellitori sono tutti lavoratori ex Gesip. Filcams, Fisascat e Uiltucs avevano chiesto un incontro al sindaco su questo argomento e hanno proclamato lo stato di agitazione. Sabato scatterà la protesta dei lavoratori.
Ok all’aumento immediato di due sole ore settimanali per i 1.600 dipendenti della Reset, ma a patto che dal primo luglio sia previsto un ulteriore incremento di due ore settimanali e che i lavoratori siano pagati secondo il proprio livello di inquadramento. È la proposta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che chiedono all’amministrazione comunale un incontro entro marzo per definire l’accordo.
Secondo i sindacati guidati da Monia Caiolo, Mimma Calabrò e Marianna Flauto, la proposta a livello economico è sostenibile “in relazione al contratto di servizio col Comune, con Rap e Amat e su quelle in corso di stipula oltre alla mobilità internazionale”.
Le due ore di aumento proposte dal sindaco nell’ultimo incontro sono quelle frutto dell’accordo del dicembre 2014 ma i sindacati ritengono che ci sia possibilità di integrarle facendole diventare quattro. I sindacati chiedono quindi che chi svolge mansioni superiori sia pagato secondo il proprio livello di inquadramento mentre oggi i lavoratori hanno tutti la stessa retribuzione: chi è di un livello più basso, per ovviare alla minore indennità, in sostanza fa meno ore. I sindacati chiedono quindi di eliminare questo parametro e rivedere tutti i livelli riconoscendo una retribuzione adeguata in base al livello contrattuale. Dunque stipendi più alti ai livelli più alti che comunque lavorerebbero ore in più.
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