Scatta ufficialmente la stagione dei saldi invernali. Da oggi Sicilia e Basilicata danno il via agli sconti anticipando di tre giorni quasi tutte le altre regioni. In realtà il 3 gennaio lo farà la Valle d’Aosta, mentre tutte le altre Regioni partiranno mercoledì 5 gennaio.

Occasione di rilancio e ripresa per le aziende

“Sarà una grande occasione per commercianti e consumatori – spiega Patrizia Di Dio, presidente di Federmoda e Confcommercio Palermo – in un clima complessivo di fiducia, nonostante la nuova ondata di contagi e l’inflazione che cresce. Da un lato i commercianti, pur rinunciando ai margini di profitto, puntano alla liquidità necessaria per superare il lungo periodo di crisi e cercare faticosamente di raggiungere una stabilità; dall’altro i consumatori si troveranno di fronte ottime opportunità per acquisti di capi attuali e di qualità avendo comunque sotto controllo le proprie spese grazie agli sconti che mediamente si orienteranno tra il 30 e il 50%”.

Un giro d’affari da 400 milioni in Sicilia

Il giro d’affari in Sicilia dovrebbe aggirarsi intorno ai 400 milioni di euro, poco meno di 200 euro di spesa a famiglia. La spesa stimata delle famiglie siciliane è più alta della media nazionale calcolata intorno a 119 euro.

“Quello dei saldi – aggiunge la Di Dio – è anche il momento in cui si consolida il rapporto di fiducia con i clienti abituali che è una delle caratteristiche più importanti dei negozi “sotto casa”, ovvero di prossimità, che rappresentano poi le luci quotidiane delle nostre città, il luogo dove poter affrontare spese consapevoli, con il controllo immediato e non “virtuale” della merce, la prova delle taglie, la fruizione di un servizio adeguato per i clienti, la consegna immediata, la possibilità di cambiare la merce e soprattutto la verifica della bontà e della reale competitività dei prezzi”.

Saldi ma sullo sfondo la paura del contagio

Confcommercio invita commercianti e clienti al rispetto delle regole imposte dalla pandemia in materia igienico – sanitarie, che impongono di indossare le mascherine e di rispettare il distanziamento all’interno dei locali, che non dovranno prevedere assembramenti.

Le regole anti ‘truffa’

I negozianti avranno l’obbligo di indicare su ogni capo il normale prezzo di vendita, lo sconto previsto dai saldi e di conseguenza anche il prezzo finale.

“I saldi 2022 – conclude la Di Dio – saranno la prima opportunità economica del nuovo anno e sono certa che il loro andamento positivo sarà un’iniezione di fiducia per tutta l’economia”.

Le dieci regole d’oro per i saldi invernali 2022

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Federmoda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi di base, un vero e proprio decalogo che costituisce le regole d’oro per commercianti e acquirenti

  •  Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme nel qual caso la sostituzione è d’obbligo. In alternativa può essere offerta la riparazione ma nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è pero’ tenuto a denunciare il vizio del
    capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
  • Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  • Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless
  •  Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
  • Indicazione del prezzo: c’è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
  • Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.
  • Disinfezione delle mani: obbligatoria l’igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.
  • Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi
  • Modifiche o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;
  • Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente