Scarcerato per decorrenza dei termini uno degli scafisti dell’imbarcazione che portò 177 migranti verso la Sicilia. Ora, nonostante una condanna, l’uomo torna il libertà.

Lo scafista scarcerato

Così Ashraf Abnibrahim, uno degli scafisti del viaggio di 177 migranti verso la Sicilia, poi salvati dalla nave Diciotti nell’agosto 2018, nonostante abbia rimediato una condanna a otto anni di carcere, viene adesso fatto uscire dal carcere. La motivazione della liberazione sarebbe da imputare alla decorrenza dei termini di custodia cautelare. Scaduti i termini, il presunto scafista lascia così la detenzione. Ora lo scafista Abnibrahim, egiziano di 43 anni, individuato grazie alle indagini degli investigatori sul caso della nave carica di migranti esce dal carcere. L’uomo, riconosciuto colpevole ad Agrigento, è riuscito a fruire di una serie di circostanze processuali favorevoli.

La vicenda che coinvolse Salvini

Si tratta della vicenda da cui scaturì il processo contro l’ex ministro dell’Interno per una serie di reati, tra cui il sequestro di persona, legato al ritardo nello sbarco, la cui responsabilità viene attribuita proprio al leader della Lega.  Furono indagati quattro i presunti scafisti del barcone i cui 190 occupanti furono tratti in salvo, nell’agosto scorso, dalla nave Diciotti. La procura di Palermo chiede il giudizio per tre egiziani di 23, 24 e 39 anni e un altro 24enne originario del Bangladesh, tutti attualmente detenuti, accusati di aver avrebbero condotto il barcone partito dalla Libia e diretto in Sicilia.

Le indagini sull’allora ministro

Per i ritardi nello sbarco dei 177 rimasti a bordo, dopo che 13 ammalati erano stati sbarcati a Lampedusa, aveva portato alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, avanzata al Senato dalla Procura di Catania, su ordine del tribunale dei ministri del capoluogo etneo. Per l’ipotesi di sequestro di persona, attribuita al vicepremier e ministro dell’Interno, fu competente la magistratura catanese, perché lo sbarco dei migranti fu bloccato per alcuni giorni tra le acque delle province di Ragusa e Siracusa e il porto di Catania.

Oggi Salvini è a processo ma non a Catania per quella vicenda. L’ex ministro risponde, invece, di reati analoghi nel process di Palermo per la vicenda Open Arms