Secondo incontro del giro di consultazioni del Presidente della Regione eletto Renato Schifani in vista della formazione della giunta e in attesa del suo insediamento che ritarda per effetto delle lungaggini nella chiusura di uno scrutinio che sembra infinito.
L’incontro con i deputati di Fratelli d’Italia
Il presidente della Regione Renato Schifani ha incontrato all’Ars il gruppo dei deputati eletti all’Assemblea regionale siciliana di Fratelli d’Italia. La delegazione era guidata dai coordinatori regionali del partito di Giorgia Meloni Giampiero Cannella e Salvo Pogliese.
Un primo passaggio per conoscersi
L’incontro serve come primo contatto, come occasione per conoscere la deputazione e si è tenuto a porta chiuse in un clima che i partecipanti definiscono sereno e rilassato. Schifani ha illustrato agli alleati le principali linee di indirizzo su cui intende poggiare il proprio mandato, reiterando l’intenzione di volersi avvalere della prerogativa di utilizzare solo deputati all’interno della sua giunta anche se le voci restano insistenti sul ricorso ad un tecnico come unica eccezione.
Fratelli d’Italia chiede 4 assessori, Schifani pensa ad assegnare tre pedine
I meloniani dal canto loro hanno ribadito la richiesta di quattro assessorati e della presidenza dell’Ars, facendo pesare al presidente forzista sia il peso della rinuncia al secondo mandato di Nello Musumeci sia il contributo di voti dato all’elezione del neo presidente. Fratelli d’Italia mantiene dunque il punto sulle postazioni da occupare in giunta e chiede per certi versi che siano replicati a campi inversi i rapporti di rappresentanza in giunta di cinque anni fa all’indomani dell’elezione di Musumeci, con Fi che ebbe quattro assessori e il presidente dell’Ars. Ma per far quadrare il cerchio il presidente vorrebbe assegnare, invece, tre assessori ciascuno a FdI e Forza Italia dando in aggiunta a Fratelli d’Italia la presidenza dell’Ars.
Tensioni da casa azzurra
Ma se il dibattito è sereno con FdI sia pure nel confronto interno alla maggioranza qualche tensione arriva da casa azzurra. In una intervista rilasciata a la repubblica Gianfranco Miccichè ‘minaccia’ di optare per il parlamento siciliano.Il presidente uscente dell’Ars, infatti, è stato eletto tanto a palazzo dei Normanni quanto a Roma.
Miccichè vuole la sanità
“Me lo dicono, vogliono mandarmi a Roma. Ma io ho preso un impegno. Non dico ‘abbiamo scherzato, vado a fare il capogruppo al Senato’ e lascio qui tutto com’era” dice l’attuale coordinatore azzurro nell’intervista. Di fatto per sgomberare il campo dalla sua presenza ‘ingombrante’ Miccichè rivendica l’assessorato alla sanità per Forza Italia e in particolare per uno dei ‘suoi’. una bella grana per il Presidente Schifani che proprio per quel assessorato pensava ad un tecnico.
Ora tocca alla Lega
Nel giro di consultazioni il prossimo incontro sarà con la Lega e il deputato Vincenzo Figuccia parla in anticipo “La scelta del presidente Renato Schifani di avviare le consultazioni con i partiti della maggioranza per la formazione del nuovo governo regionale è senza dubbio un modus operandi apprezzabile che mette al centro il Parlamento, innanzi al quale l’esecutivo presterà giuramento. Ritengo, pure, che un governo eminentemente politico, nella sua compagine, possa anche essere un deterrente rispetto a prassi deleterie quali il voto segreto o l’azione dei franchi tiratori nel voto d’Aula. Talvolta non servono modifiche al regolamento ma svolte decise nell’interpretare un ruolo importante come quello di presidente della Regione. Occorre ora concentrarsi sul programma di governo al quale ogni forza politica della coalizione di centrodestra è chiamata a dare il proprio contributo. Sono certo che il rapporto tra il governo e l’Assemblea regionale siciliana, in questa legislatura, sarà proficuo e costante” afferma il deputato regionale di Prima l’Italia -Lega
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