Stop alla chiusura del Pronto soccorso dell’Ospedale di Cervello: l’area di emergenza del nosocomio di Palermo resterà aperta e pienamente operativa. Lo rendono noto il segretario aziendale della Cisl Fp Palermo Trapani all’azienda Villa Sofia Cervello, Nando Scimone e il vicecapodipartimento della sanità pubblica della Cisl Fp Palermo Trapani, Michele D’Angelo.

L’allarme lanciato

“Siamo stati i primi a lanciare l’allarme sui rischi derivanti dalla chiusura di un punto di riferimento così importante per un’utenza ampia che va oltre i confini cittadini – affermano Scimone e D’Angelo- e siamo soddisfatti che questo nostro appello sia stato raccolto dall’assessora regionale alla Salute, Giovanna Volo, che all’argomento ha dedicato una riunione tematica e che si è subito attivata per individuare il percorso più idoneo”.La Cisl Fp Palermo Trapani, avendo incassato questo primo risultato positivo, chiede che il presidio sia rilanciato.

“Va prioritariamente affrontata la questione relativa alla pianta organica dei medici in servizio nell’area di emergenza – dichiarano Scimone e D’Angelo – perché così si potranno risolvere molte delle criticità esistenti. Da parte nostra siamo sempre disponibili a confrontarci per attuare ogni proposta finalizzata a valorizzare i lavoratori, garantendo un sempre più alto standard di servizi ai cittadini”.

Laboratori analisi, accordo vicino

Proposte utili a chiudere un accordo che permetta di ridurre le perdite del 2022 e di affrontare al meglio il 2023 sono state al centro dell’incontro che si è svolto oggi all’assessorato della Salute tra la Regione e i rappresentanti sindacali dei laboratori e degli ambulatori privati convenzionati.

Le parole dell’assessore Volo

“Abbiamo lavorato in maniera concreta sulle risorse a disposizione – dice l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo – e siamo vicini a un’intesa. La nostra intenzione, comunque, è quella di rendere il confronto continuo e costante attraverso i tavoli tecnici per branca che abbiamo già in programmazione”.

Le soluzioni

L’assessorato, nello specifico, ha proposto di utilizzare circa 14 milioni di euro di economie risultate dal 2022 per ridurre il deficit di quei laboratori e ambulatori privati che, a causa di precedenti decurtazioni dei budget, hanno subito le maggiori perdite, fino anche al 15 per cento. Si tratterebbe di una misura una tantum per circa 350 strutture che potrebbero così ridurre i propri passivi fino al 2 per cento rispetto al 2019.

Per il 2023, invece, la proposta è quella di aumentare i budget utilizzando circa 11 milioni di euro dall’aggregato di fondi per la nefrologia, che sarebbe risultato sovrastimato: trattandosi di terapie salvavita, comunque, le prestazioni effettivamente erogate saranno riconosciute in ogni caso. Inoltre, l’assessorato ha proposto di destinare allo stesso scopo anche lo 0,3 per cento del fondo indistinto per il recupero delle liste d’attesa: questa possibilità, però, è subordinata alla definizione dell’iter procedurale con i tavoli tecnici nazionali.

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