Torna il sereno nel centrodestra dopo due giorni di tensioni. Accordo quasi trovato a Roma per la nascita del governo Meloni e vertice sereno per Forza Italia all’Ars.

La marcia indietro della fronda

Contrordine dunque, nessuna fronda, adesso si dialoga, si collabora, si cercano le intese. Sono bastate 24 ore a far rientrare le tensioni nel centrodestra a Palermo come a Roma. Anzi a Palermo grazie a Roma.

Il caso della discordia

Ad offrire il fianco era stato il caso Ronzulli con la tensione crescente fra Forza Italia e Fratelli d’Italia e il coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè pronto a suggerire l’appoggio esterno.

Ma l’accordo romano è ormai cosa quasi fatta. Giorgia Meloni guiderà un governo con due vicepremier uno della Lega, Matteo Salvini, e uno di Forza Italia, Antonio Tajani. Salvini avrà anche il Ministero alle infrastrutture, Tajani gli Esteri.

La corsa di Nello Musumeci

Ma in ballo c’è anche un posto per Nello Musumeci. Il presidente della regione uscente è, di fatto, al ballottaggio per un posto di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Meloni e gli alleati dovranno trovare l’accordo fra lui, Musumeci, e Giovan Battista Fazzolari.

Poca Sicilia al governo

Se toccherà all’ex presidente della Regione, otterrebbe anche una delega al Sud visto che gli affari regionali andranno alla Lega con Roberto Calderoli. Sarebbe il secondo siciliano al governo visto che l’unico ministro siciliano previsto è Adolfo Urso indicato alla Difesa.

La pace a Palermo

Ma intanto l’accordo a Roma porta la pace anche a Palermo. Vertice sereno per Forza Italia ieri sera. I 12 eletti convocati da Miccichè, si sono incontrati, presente Renato Schifani e alla fine hanno dato mandato al Presidente della regione per le opportune scelte. unica indicazione: se FdI avrà la presidenza dell’Ars, Forza Italia chiederà 4 assessorati. Miccichè sceglierà se restare a Palermo o andare a Roma solo dopo aver saputo se gli azzurri in Sicilia otterranno la sanità. Ma questo sarà tema dei prossimi giorni

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