• Il passaggio di consegne riguarda il Collegio Massimo sorto quattro secoli fa
  • L’edificio conserva vere e proprie opere d’arte come la scala della Madonna dei Serpotta
  • Il sindaco Orlando “Saniamo una anomalia: l’edificio sarà di pertinenza dell’ente di riferimento”
  • La rettrice Giannino “Noi ci prendiamo cura di un edificio storico in cui si formano menti eccellenti”

Ad occuparsi dello storico edificio in cui ha sede il Convitto nazionale Giovanni Falcone sarà la città metropolitana di Palermo. Lo storico passaggio è avvenuto alla presenza del sindaco Leoluca Orlando, della rettrice Concetta Giannino, dei funzionari della città metropolitana e dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione.

Complesso sorto quattro secoli fa come Domus studiorum

Il passaggio di consegne riguarda il complesso denominato Collegio Massimo, fino ad oggi di proprietà demaniale, sorto quattro secoli fa come Domus studiorum dei Gesuiti. L’edificio conserva vere e proprie opere d’arte, fra cui la Scala della Madonna, opera dei Serpotta.

Fino ad oggi, l’attuale rettrice, Concetta Giannino, e il suo predecessore Marco Mantione hanno dovuto destreggiarsi fra mille difficoltà per conservare con dignità un luogo tanto importante per tutta la città e non solo per la scuola che vi ha sede. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di una nutrita rappresentanza degli inseganti della scuola, un istituto comprensivo che abbraccia tutto il ciclo formativo dalle elementari fino al liceo, un gruppo di liceali, l’ex rettore Mantione, e tutto lo staff della dirigenza, oltre al personale non docente e addetto alla mensa.

“Sanata un’anomalia”

“Oggi – ha detto il sindaco Orlando – saniamo un’anomalia. L’edificio scolastico sarà di pertinenza della città metropolitana, cioè l’ente di riferimento per gli istituti di scuola superiore. Stiamo vivendo un momento storico in un edificio storico, ringrazio l’impegno della rettrice e del rettore che l’ha preceduta”.

“Capacità di fare sistema non è slogan”

“La capacità di fare sistema – ha commentato la rettrice Giannino – non è uno slogan, ma l’unico metodo per raggiungere l’obiettivo. Il fil rouge del mio impegno pedagogico è la ‘cura’ come paradigma culturale che rovescia l’accezione semantica di prestare manutenzione ad un edificio o assistenza sanitaria. Noi ci prendiamo cura di un edificio storico in cui si formano menti eccellenti che porteranno questo messaggio dentro di loro e contribuiranno a cambiare il mondo, rendendoci sempre più fieri di loro”.

Il passaggio di consegne si è trasformato in un momento conviviale dopo i duri mesi della pandemia, nel rispetto delle regole anticovid. La scuola ha offerto un banchetto di alto livello culinario preparato dagli addetti alla mensa.