“Rafforzamento dei Servizi Sociali dei Comuni ma anche necessità di garantire continuità occupazionale a chi vi ha operato”. La FP Cgil Sicilia torna alla carica con il Governo della Regione per sollecitare l’apertura di un “Tavolo” alla presenza anche di Anci e Ordine regionale degli assistenti sociali.
La preoccupazione espressa in una lettera
“Siamo preoccupati – affermano in una nota indirizzata all’Assessore regionale alla Famiglia, Antonio Scavone – il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo e il Segretario regionale, Massimo Raso – perché si stanno affermando comportamenti e fatti, ai quali fermamente ci opponiamo in quanto vanno in direzione opposta a quella che riteniamo essere corretta e coerente, ovvero garantire continuità alla “presa in carico” e garantire la continuità occupazionale al personale dedicato. Purtroppo assistiamo, con preoccupazione, al fatto che in alcuni Comuni si pensa ad “esternalizzare” tali servizi – aggiungono Agliozzo e Raso – in alcuni casi ricorrendo a Enti strumentali degli stessi (Messina) in altri ricorrendo alle prestazioni libero professionali (Agrigento), e in altri ancora (Catania ma non solo) si pensa a nuovi bandi. In ognuno di questi casi – spiegano – si azzerano le precedenti esperienze e si buttano a mare anni di qualificati bagagli professionali.
I Comuni esternalizzano i servizi sociali
“Per noi tutto questo è inaccettabile – avvertono Agliozzo e Raso – è incomprensibile che assistenti sociali, educatori, psicologi e amministrativi, che si occupano e si sono occupati in questi mesi di contrasto alla povertà, assunti a tempo determinato, possano essere messi alla porta al termine del loro contratto, che in alcuni casi scadrà il prossimo 30 giugno. Se il servizio andrà avanti, deve continuare anche la loro attività. Non farlo significherebbe non solo danneggiare le legittime aspettative occupazionali e di vita di questi lavoratori, ma la stessa qualità dei servizi.
Una richiesta di intervento alla Regione
La Regione deve intervenire, anche in tempi brevi, sul Governo Nazionale affinché si rivedano i meccanismi di finanziamento per le nuove assunzioni, per garantire che sull’intero territorio nazionale si possano fornire uniformemente uguali livelli di prestazioni sociali. Inoltre dovrà farsi sentire anche sui Comuni e sui Distretti Socio Sanitari per bloccare questa situazione pericolosa, per prorogare i contratti e per assicurare la prosecuzione degli stessi assicurando la continuità lavorativa degli operatori”.
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