Nuccio Di Paola, candidato presidente della Regione Siciliana del Movimento 5 Stelle, dopo lo strappo con la coalizione di centrosinistra voluto dal capo politico Giuseppe Conte ma appoggiato da tutto il Movimento anche in Sicilia, racconta a Talk Sicilia la sua candidatura e il percorso del partito nell’isola. Dopo che l’ex premier ha deciso di rompere il campo largo, è iniziata anche per Di Paola la campagna elettorale. Oggi è stato intervistato negli studi di BlogSicilia, durante la trasmissione TalkSicilia.

Il Pd ha scelto ‘Agenda Draghi’, noi quella dei siciliani

E l’intervista non poteva non iniziare con la rottura, arrivata dall’alto, con Pd e gli altri schieramenti del fronte progressista, dopo aver celebrato anche le Primarie da cui era uscito fuori il nome della Chinnici. “È successo che le due strade si sono divise perché gli ex amici del Pd hanno scelto l’agenda Draghi. Noi invece, come Movimento cinque Stelle, con il presidente Giuseppe Conte, abbiamo scelto L’agenda dei siciliani, l’agenda degli italiani, l’agenda del sociale. Un percorso che ci premierà”.

Letta ha cercato Calenda

Da Di Paola giunge anche un’accusa a Letta, segretario nazionale Pd, che, a detta del candidato alla regione, “ha deciso d’intraprendere non si è ben capito quale strada. Prima voleva mettere all’angolo il M5S per poi cercare Calenda. Abbiamo fatto di tutto per cercare di capire se il centrosinistra siciliano voleva veramente dare una svolta, abbiamo presentato delle proposte concrete e non abbiamo avuto delle risposte concrete, allora abbiamo deciso di fare la nostra scelta e di metterci dalla parte dei siciliani.

Noi abbiamo 90 candidati siciliani

Secondo Di Paola, nonostante il colpo, il M5S ne esce compatto. “Abbiamo fatto un incontro con tutti e 90 i candidati – dice nel corso dei Talk Sicilia -. Questa è la prima volta che il Movimento cinque Stelle, oltre ad avere la lista regionale, ha pure la lista nazionale e nelle liste nazionali vi troverete nomi di siciliani, a differenza di altri partiti di centrodestra e centrosinistra che hanno candidato gente di fuori Sicilia. Noi abbiamo 90 candidati siciliani”.

Doppio mandato non è limite

Il doppio mandato? Non è un limite del partito di Beppe Grillo secondo Di Paola che evidenzia come all’incontro nisseno dei candidati ci fossero anche esponenti che hanno già completato i due mandati tra cui Nunzia Catalfo, Giancarlo Cancelleri. “Loro sono lì – ha detto -, pronti a dare la loro esperienza, il loro contributo, la loro competenza”.

M5S primo partito in Sicilia grazie a Superbonus e Reddito

Di Paola ha poi commentato le recenti dichiarazioni secondo cui il M5S sarebbe il primo partito in Sicilia, un fatto confermato, come ha detto, da “sondaggi interni che ogni forza politica fa periodicamente” ma anche da “sondaggi pubblici”. Di Paola riporta l’ultimo sondaggio pubblico che risale a fine giugno 2022, “sondaggio che è stato commissionato al centrodestra e vedeva il Movimento cinque Stelle come primo partito in Sicilia, primo partito a circa il 22 23%”. Un fatto, quello di essere il primo partito in Sicilia, giustificato dall’azione politica: “Il Movimento cinque Stelle – ha continuato Di Paola – ha fatto delle misure per il Sud e delle misure per la Sicilia. Penso al Super Bonus 110 che ha rilanciato l’edilizia e nello stesso tempo il lavoro nel campo dell’edilizia, che è uno dei motori della nostra regione. Per quanto riguarda il lavoro, penso al reddito di cittadinanza. Sono tutte misure che la Sicilia ha accolto pienamente”.

In Sicilia arriverà Conte

Poi l’annuncio del candidato grillino alla presidenza. “Conte verrà in Sicilia a metà settembre e cercheremo di toccare quanti più comuni possibili. Vogliamo raccontare ai siciliani, assieme al nostro presidente, le proposte forti e di rottura che vogliamo fare rispetto a quello che è stato il governo, i governi regionali che si sono succeduti”.

La politica esca dalla sanità

Un altro tema su cui punta di fare una rivoluzione il M5S in Sicilia è la sanità. “La politica deve uscire dalla sanità – ha chiosato Di Paola – Vogliamo ridimensionare, ridisegnare le Asp. Non ci devono essere più le nuove asp che sono in questo momento disegnate su collegi elettorali politici. Vogliamo ridurre tutto in un’unica Asp, l’Asp zero, che sarà l’Asp regionale. Perché sono convinto che la salute di un cittadino del Comune di Messina che magari si trova su un’area di rispetto alla salute di un cittadino che si trova nel comune di Catania, piuttosto che Palermo è la stessa, cioè bisogna dare le stesse cure, ovviamente facendo rete tra le varie città, tra le varie ospedale, tra e all’interno della rete sanitaria. Ma non ci deve essere più la politica che si va a innescare, a fare da proprio bancomat elettorale”.

I temi del M5S: i rifiuti

Quello della sanità era un punto che rientrava tra i tempi imposti alla candidata dei progressisti per poter continuare l’alleanza. Altro tema “caldo” per i grillini è quello dei rifiuti. “Per cinque anni il governo di centrodestra non ha fatto l’impiantistica in Sicilia. Musumeci aveva annunciato che avrebbe realizzato due inceneritori”. Di Paola a TalkSicilia ha annunciato l’intenzione di voler ritirare l’evidenza pubblica per la realizzazione degli impianti voluti dal governatore dimissionario. “L’inceneritore fa un danno ambientale enorme per quei territori che ne andranno a ospitare e ci vorrà del tempo per costruirlo e non abbiamo noi tutto questo tempo”.

Il caro energia in Sicilia

Di Paola affronta anche il tema dei costi della luce e del gas che stanno mettendo in ginocchio le imprese siciliane.  “Oggi sentiamo parlare del ponte sullo Stretto o di cose che oramai sentiamo continuamente. La nostra proposta è quella d’inserire il reddito energetico”. L’idea è di prendere 50 milioni di euro dai sprechi della Regione e metterli a disposizione per realizzare un fondo di rotazione per il reddito energetico. “Un fondo – ha detto Di Paola – che permetterà a ogni cittadino o alle piccole imprese di poter realizzare il proprio impianto fotovoltaico, eolico o termico e da lì azzerare i costi della bolletta. E poi i guadagni vengono inseriti nuovamente nel fondo di rotazione e creiamo un percorso virtuoso che è già presente in altre regioni.

“Possiamo vincere con il 30%”

Di Paola poi si lascia andare a una previsione sulle elezioni regionali in Sicilia. “Ci sarà un voto d’opinione sul Movimento cinque Stelle e su Giuseppe Conte e io mi aspetto sorprese visto che basta il 30% per vincere queste elezioni”. Di Paola dunque conta di vincerla la competizione elettorale. “Noi ce la metteremo tutta. Stiamo mettendo l’entusiasmo, stiamo mettendo la voglia, i programmi e soprattutto stiamo mettendo la concretezza.

De Luca ha copiato il M5S

Sul competitor Cateno De Luca Di Paola preferisce non nominarlo nemmeno. “Io credo che i siciliani sono stanchi delle prime donne o dei primi o dei primi uomini che poi si staccano dal territorio e si guardano allo specchio e dicono quanto sono bello quando sono bravo. I siciliani hanno vissuto con il presidente Musumeci, lo hanno vissuto con Crocetta, presidenti che si sono staccati dalla realtà e dai bisogni dei cittadini siciliani. Oggi è il momento di fare squadra, oggi è il momento non dell’offesa. De Luca ha copiato il Movimento cinque Stelle ma le offese oggi non servono a nulla.

Il M5S è un bambino che è cresciuto?

Sì secondo Di Paola. “Grazie all’imprinting che sta dando il presidente Giuseppe e al fatto che ci siamo dati uno statuto, una Carta dei valori e un’agenda che pensa al sociale, agli ultimi,   a tutte quelle persone che sono emarginati dalla società. Il Movimento cinque Stelle è il primo partito perché qui in Sicilia c’è un disagio enorme,  dovuto al fatto che c’è poco lavoro”.

L’intervista integrale di TalkSicilia

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