E’ giallo sullo sgombero del campo nomadi della Favorita di Palermo, dove vivono ancora circa 80 persone, alcune delle quali italiane ma di etnia rom per la maggior parte.
Secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia, sarebbe previsto proprio per oggi l’abbandono, o meglio lo sgombero, dell’intera area per motivi di sicurezza e sanità degli abitanti del campo.
Ma intanto da Palazzo delle Aquile fanno sapere che “Oggi non risulta al Comune che sia programmato alcuno sgombero del campo rom”. Dal comune sottolineano anche che la vicenda è oggetto di attenzione da parte della Magistratura “quindi sottoposta alla dovuta riservatezza”.
Dallo scorso luglio infatti, il campo nomadi della Favorita è sequestrato a causa del rischio per la salute delle numerose persone che lì hanno vissuto e magari sono poi andate via e per chi lì è rimasto tra rifiuti, cavi pericolanti, impianti elettrici e idrici abusivi e precari.
Secondo quanto scrive ancora il Giornale di Sicilia, stamane, una squadra di una cinquantina uomini, di vigili urbani e carabinieri, accompagnati dagli operai del Comune, dovrebbe procedere a liberare l’area e poi, usciti i residenti, ad abbattere le baracche.
Il provvedimento del gip Walter Turturici – che aveva sequestrato l’area – deve quindi essere eseguito ma dopo la mentita informale del Comune non si capisce più quando. Da luglio ad oggi, ci sono state due audizioni dell’assessore Giuseppe Mattina, e l’esecuzione di opere urgenti e di messa in sicurezza nel campo che hanno coinvolto Enel, Amg, Amap e le partecipate Rap, Reset e Coime.
Dalla Procura sarebbe adesso arrivato l’ultimatum, il tempo a disposizione scadrebbe giovedì 4 aprile.
Non si conosce ancora la destinazione dei nomadi ma certamente la settimana scorsa, il pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis ha comunicato che il tempo era esaurito.
Nel campo nomadi ci sono fogne a cielo aperto, rifiuti, topi ed insetti: ci vorrà, dopo lo sgombero, di certo un bel lavoro per bonificare l’area. Resta il problema degli abitanti, della cui sistemazione dovrebbe occuparsi il Comune ma anche su questo aspetto le idee non sembrano essere molto chiare.
Intanto rimane aperto un fascicolo “contro ignoti” per accertare eventuali responsabilità, tenendo conto che il campo, allestito provvisoriamente nel 1990, è ancora lì, per giunta in un’area demaniale.
Commenta con Facebook