“Sì ad una alleanza Sicilia-Calabria per portare i temi del Sud al centro dell’agenda politica italiana, sì ad un confronto interno alla maggioranza che sostiene il Presidente Nello Musumeci in Sicilia ma non sulle poltrone, piuttosto sì ai grandi temi da affrontare”.
Parla a BlogSicilia Nino Minardo già definito il grande pontiere fra Forza Italia e la Lega dopo la su adesione al partito di Salvini provenendo proprio da casa azzurri. Lo fa analizzando il voto nelle due regioni che sono andate al rinnovo nello scorso fine settimana, l’Emilia Romagna e la Calabria, e commentando la richiesta di un confronto nella maggioranza regionale avanzata proprio dalle colonne di BlogSicilia dal leader di Cantiere Popolare Saverio Romano.
Per Romano l’avanzata della Lega non è preoccupante nell’ambito della coalizione e relativamente alla strada intrapresa dal Presidente Musumeci ma serve più confronto nella maggioranza per evitare incidenti di percorso d’aula come accaduto, ad esempio, in occasione dell’approvazione dell’esercizio provvisorio
“Io penso che il confronto vada richiesto certamente a Musumeci – dice Minardo a BlogSicilia – ma sui temi da affrontare, sulle questioni importanti per i siciliani. Non si tratta di intervenire solo sulle dinamiche d’aula o di maggioranza e tanto meno sulla composizione della giunta. Ci tengo a sottolineare che la Lega è appena arrivata all’Ars con un suo gruppo anche se politicamente è sempre stata al fianco di Musumeci che è un governatore di coalizione, il primo ad essere eletto in questa tornata proprio con il vessillo del Centrodestra. E’ vero che il partito ha chiesto un confronto a Musumeci, confronto del quale si occuperà il Commissario Candiani insieme al gruppo all’Ars. Ma nessuno ha avanzato nomi, ha chiesto posti in giunta e fatto riunioni carbonare per scegliere questo o quello. Abbiamo letto di tutto sui giornali ma nulla corrisponde al vero. Ai siciliani non interessa questo balletto delle poltrone o delle alleanze. Il confronto che chiediamo riguarda la fuga di cervelli, l’emigrazione dei giovani, lo sviluppo della Sicilia attraverso le infrastrutture e la produttività e come queste cose debbano essere promosse e sostenute”.
Sul fronte politico la Lega viene additata come perdente in Emilia e non viene valutata affatto in Calabria se non nella coalizione. Per lei che ha appena lasciato Forza Italia per approdare qui come stanno le cose. E’ preoccupato?
“Tutt’altro. La Lega ha dimostrato in una regione da sempre rossa come l’Emilia Romagna di essersi affermata come mai prima e di avere un consenso forte e crescente mentre in Calabria, dove non è ancora agli stessi livelli, ha raccolto i consensi in fuga da altri partiti del centrodestra e si è fatta catalizzatore mantenendo nell’alveo della coalizione questi voti che altrimenti sarebbero scappati verso i 5 stelle o verso l’astensionismo. Sono dati molto positivi e di crescita costante. Certo non li consideriamo un punto di arrivo. Al contrario il mio sogno è portare la Lega al Sud a consensi sovrapponibili a quelli che ha al Nord”.
Ma intanto ci sono nuovi venti centristi. Un partito che sta nascendo, e attacchi concentrici da parte di chi si indigna proprio per i voti dei meridionali ad una formazione che è stata tradizionalmente anti meridionale
“Guardi la Lega ormai è cosa profondamente diversa. E’ un partito che ha la capacità di attrarre al suo interno anche i moderati come dimostra la mia adesione. Io sono per natura un mediatore. Eppure in questo partito ho trovato casa. E’ una formazione democratica dove i moderati possono ritrovarsi. Lo dico ai nostalgici della Democrazia cristiana, ma anche ai detrattori della Lega che la additano con varie altre espressioni. Da qui, invece, si può ripartire per portare l’attenzione verso le esigenze del territorio. Dobbiamo solo continuare l’opera per strutturarci territorialmente”.
Parla anche al suo vecchio partito, Forza Italia
“No guardi. Non sono nessuno per esprimermi sulle dinamiche di un partito che non è più il mio anche se è stata la mia casa. Non mi ci sono più ritrovato ma resta un alleato valido qui al Sud perchè è strutturato ed anche avendo perso consenso tiene ancora un elettorato significativo. Si deve stare insieme per poter costruire. Anche per questo apprezzo l’iniziativa del Presidente Musumeci che si è rivolto alla neo presidente della Calabria per fare squadra. Naturalmente occorre essere compatti nel portare all’attenzione di Roma i temi che riguardano l’insieme Mezzogiorno, quei temi che sono comuni alle nostre regioni. Poi, naturalmente, noi dobbiamo pensare alla Sicilia prima di tutto”.
E comunque la Lega si prepara ad un nuovo sbarco di Salvini in Sicilia. L’ex Ministro sarà, infatti, a Palermo lunedì
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