C’è Sanità e sanita. C’è quella che giornalisticamente viene definita ‘mala’, fatta di errori, di imprecisioni, di sprechi e di furti. Ma c’è anche una sanità di cui si parla veramente poco, verosimilmente perchè non fa notizia. Quella buona, quella che funziona. Sembra strano ma la buona sanità esiste anche in Sicilia.

Da qualche anno per provare a far emergere il buono della sanità siciliana, esiste l’osservatorio della buona sanità ed è proprio all’osservatorio che una paziente del reparto di oncologia dell’Ospedale Giglio di Cefalù, ha inviato la copia della lettera spedita all’assessore regionale Baldo Gucciardi.

In mezzo a questa baraonda di notizie, di smentite e di rivoluzioni, infatti, ci sono i pazienti. Chiudere o meno un ospedale o un semplice reparto può cambiare la vita delle persone: si perchè in quelli che la ‘politica’ chiama semplicemente posti letto, ci sono storie, sofferenze, disperazione, ma anche speranza.

Tagli in sanità, Gucciardi: “Non chiuderemo nessun ospedale”

E anche se proprio Gucciardi ha smentito la chiusura del Giglio, nella lettera che abbiamo deciso di pubblicare integralmente, c’è la paura di chi ha affidato la propria vita e la propria fiducia nei medici di quell’ospedale.

“Egregio Assessore regionale alla salute, Dott. Baldo Gucciardi, mi chiamo A., e ho 30 anni; da circa due mesi ho scoperto di avere un tumore al seno; sono in cura presso il reparto di oncologia dell’ospedale Giglio di Cefalù, uno degli ospedali migliori della Sicilia. Le scrivo per informarla del fatto che sono indignata per le voci che circolano sulla stampa, che adesso sono state smentite, perché per noi malati oncologici è già difficile accettare la suddetta condizione e, avendo riposto fiducia nei nostri dottori e in tutto il personale di questo reparto, ci ritroviamo a dover mettere di nuovo in discussione il nostro equilibrio, molto precario in questi casi, come solo chi ci passa può comprendere. La prego di intervenire definitivamente con tutte le sue forze e con massima chiarezza affinché si possa scongiurare del tutto e senza equivoci di sorta questa abominevole operazione che ancora adesso non appare del tutto chiara, viste le voci discordanti da più parti, Assessorato, Governo regionale, Roma”.

“Lei conosce benissimo – continua la lettera –  la realtà mafiosa della nostra povera regione, spero e sono sicura che interverrà affinché le eccellenze esistenti che controbilanciano idealmente tale scempio vengano salvaguardate piuttosto che sacrificate in nome di altri interessi meramente economici e “burocratici”. Le assicuro, e credo che lei lo sappia bene, che il reparto di Oncologia del Giglio di Cefalù brilla per eccellenza e qualità del personale, come raramente è riscontrabile; ricordiamoci che noi pazienti siamo persone e non numeri, oggi tocca a me domani nella stessa situazione potrebbe trovarsi chiunque, anche un politico. Mi dispiacerebbe non trovare riscontro a questa mia, ma non solo mia, richiesta d’aiuto. Certo di una sua risposta le inoltro Distinti saluti A. , una paziente siciliana del Giglio”

Parole che non hanno bisogno di alcun commento. Sulla questione sanità, invece, è intervenuto Carmelo Puglisi, presidente dell’Osservatorio della buona sanità.

“Altro che Lea – commenta  Puglisi – qui si rischia di mettere a repentaglio la salute pubblica e la sopravvivenza di pazienti critici, stando così le cose stiamo assistendo ad un vero e proprio disastro programmato a danno della pubblica salute. Raramente ho visto una opinione così unanim, in questo caso medici, personale pazienti ed associazioni, sono tutti concordi sulla assurdità delle riforme ventilate in questo giorni a carico della sanità siciliana”.

 

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