“Aiuto, aiuto, aiuto”…Una parola ben scandita, un appello accorato, un sos lanciato nel mare della indifferenza e inefficienza. Questo chiedono i disabili siciliani, insieme ai loro familiari ed assistenti, che hanno realizzato un video appello rivolto al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Come se già non bastassero le loro patologie a rendergli la vita assai difficile e complicata, chi è disabile e vive in Sicilia, deve sperimentare ogni giorno le conseguenze di una situazione farsesca.
Crocetta promette fondi ma nel frattempo attacca, ‘ridimensiona’ approssimando per difetto il numero dei disabili, risponde alle accuse dicendo che sono, in ogni caso troppi…Ai diretti interessati, forse è bene chiarirlo, essere disabili non fa certo piacere. E il presidente dovrebbe tenerlo in considerazione...

Nel video appello che vi proponiamo decine di volti e storie accomunati da un unico denominatore: la richiesta di tutti quegli strumenti utili a garantire a queste persone una esistenza dignitosa.

Ci sono Alessio e Gianluca Pellegrino, i fratelli disabili piantati in asso dall’ormai – per fortuna – ex assessore Miccichè (che ha fatto lo stesso con lo statistico tetraplegico Giovanni Cupidi). Ci sono Federico e Debora, genitori di un bambino autistico “che per avere una assistenza alla comunicazione, dobbiamo quotidianamente lottare contro delle istituzioni sorde ed insensibili al limite della crudeltà”.

C’è Antonella, caregiver, madre di Alessandro che dice: “Grido ogni giorno per un’ora in più di assistenza. Vivo quotidianamente nelle aule del Tar per ottenere sentenze che vengono applicate tardivamente”.

C’è Gabriele che ha 13 anni ma non può parlare, lo fanno per lui mamma Margherita, che ogni giorno deve recarsi a scuola per imboccare suo figlio “perché non c’è alcun assistente né qualcuno che sappia come soccorrerlo in caso di crisi epilettica” e papà Roberto che si chiede: “Cosa sarà di mio figlio quando io non ci sarò più?”.

L’appello a Mattarella nasce perché, come spiega Rosa, mamma di un ragazzo con gravi difficoltà, “lottiamo ogni giorno per difendere la dignità di vita che è propria anche delle persone con disabilità grave ma lottiamo contro un sistema che ci tratta da stupidi”.

Lo sa bene Francesco, che da assistente domiciliare di persone disabili denuncia “tanta solitudine e abbandono”.

La considerazione di tutti è la medesima: “Le istituzioni continuano a prenderci in giro con tavoli tecnici e cabine di regia ma devono semplicemente finanziare e applicare le leggi esistenti. Siamo stanchi”.

Da qui la richiesta di intervento a Mattarella: “I suoi figli, gli ultimi trattati come merci di scambio. La nostra Terra ci sta umiliando. Se siamo una priorità, Presidente, ce lo dimostri”.

Sono stanchi i disabili, ma non esitano a definirsi anche “vessati”. E non potrebbe essere altrimenti.
Intanto domani, alle 10.30, si recheranno con le loro carrozzine all’Ars insieme alla Garante regionale per la Disabilità, la dottoressa Giovanna Gambino (dimessasi anche lei dalla ‘fantomatica’ cabina di regia). Si terrà una audizione in VI commissione, quella che si occupa di Servizi sociali e sanitari, alla quale parteciperanno, oltre a una delegazione dell’associazione #siamohandicappatinocretini, anche l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, il dirigente generale dell’assessorato alla Famiglia ed alle Politiche sociali, Mario Candore ed i capigruppo.

I disabili dovranno attendere in portineria, perché Palazzo dei Normanni, dove ha sede l’Ars, non è accessibile. Di certo, faranno sentire la loro voce, perché come ribadiscono, e non importa se lo fanno con un filo di voce  “Siamo handicappati no cretini”. Tra le loro richieste, anche l’istituzione dell’Osservatorio regionale della Disabilità.

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