Oltre 2.000 sfratti eseguiti in Sicilia nel 2015 e 8.920 in esecuzione, secondo un trend che è costante negli ultimi anni; 30 mila famiglie in attesa da anni di una casa popolare; interi quartieri di edilizia residenziale pubblica abbandonati al degrado.

Sono dati diffusi dai sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat che per protestare contro “il disinteresse del governo regionale e l’assenza nell’agenda politica di un piano strategico sul diritto all’abitare dignitoso” , hanno organizzato per venerdì 29 gennaio una manifestazione a carattere regionale che si terrà alle 10 in Piazza Indipendenza, di fronte alla sede della Presidenza della Regione.

A confermare il disagio abitativo nella regione la percentuale di morosità che raggiunge il 35% e le occupazioni abusive, pari al 40%. I sindacati denunciato la mancanza nella finanziaria regionale di risorse per l’emergenza casa e l’assenza di un progetto per aumentare l’offerta di alloggi pubblici e a canone sostenibile. Ma anche la mancanza di misure a sostegno degli sfrattati, dei senza tetto e delle famiglie in difficoltà.

“I fondi comunitari- dicono la segretaria regionale del Sunia, Giusy Milazzo, e il segretario del Sunia di Palermo, Zaher Darwish- vengono sprecati. Noi riteniamo, ad esempio, che i fondi Pon- Metro, in corso di assegnazione alle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina, per un ammontare di 99 milioni per ogni città potrebbero per il 60% essere destinati, come misura di inclusione sociale, al disagio abitativo, ai senza tetto e al miglioramento dei servizi nei quartieri periferici”.

E’ questa una delle richieste che Sunia, Sicet e Uniat intendono avanzare venerdì al Presidente della Regione, al quale hanno chiesto un incontro. Ci sono da spendere e da implementare con risorse regionali i fondi assegnati alla Sicilia dallo Stato per la morosità incolpevole, quella di chi cioè si trova nelle condizioni oggettive di non potere più pagare l’affitto ad esempio perché ha perso il lavoro, quasi 3 milioni già disponibili di cui sono 30 mila euro sono stati ad oggi utilizzati. Ma “c’è anche da realizzare- sottolineano Milazzo e Darwish- una riforma delle Iacp e da approvare una legge quadro sulla casa e il disagio abitativo, che solo la Sicilia in Italia non ha. ”.

I sindacati degli inquilini sollecitano anche “un progetto di nuova edilizia popolare utilizzando i 200 milioni dei fondi ex Gescal, riqualificando il patrimonio di immobili di proprietà degli enti pubblici e destinando ai fini abitativi tutti i beni confiscati alla mafia”. “Saremo in piazza venerdì- dicono Milazzo e Darwish- per contrastare incuria, mal governo e sprechi e per chiedere con forza che un bisogno fondamentale come quello della casa diventi uno dei temi centrali dell’azione di governo in una regione dove la crescente emorragia di posti di lavoro e il peggiorare delle condizioni economiche aggravano di giorno in giorno l’emergenza casa, aggiungendo alla lista del disagio abitativo ogni giorno centinaia di famiglie”.

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