“No al monopolio Alitalia, no alle tariffe che arrivano anche a 700 euro per venire in Sicilia, no agli articoli del decreto rilancio che impongono alle low cost di uniformarsi ad Alitalia”.

E’ dura la presa di posizione delle amministrazioni siciliane. Lo dice in conferenza stampa dall’aeroporto di Palermo il Presidente della Regione siciliana Nello Musumeci nel giorno della protesta ufficiale della Sicilia tutta contro l’isolamento dovuto alle scelte nazionali sui trasporti aerei. Una seduta congiunta del governo regionale e dell’Ufficio di presidenza dell’Anci Sicilia si è svolta questa mattina all’aeroporto di Palermo.

Al centro dell’incontro proprio il “preoccupante isolamento” della Sicilia determinato dalle “irresponsabili scelte” compiute da Alitalia che rischiano di compromettere la stagione turistica e la stessa ripresa economica dell’Isola.

“Chiediamo a Roma di imporre tariffe fisse per i voli da e per la Sicilia. Si faccia una media e si stabilisca una tariffa minima e una massima. Si evitino queste speculazioni assurde e intollerabili”.

La decisione è stata presa congiuntamente dal governatore Nello Musumeci e dal presidente dell’Associazione nazionale dei Comuni siciliani Leoluca Orlando.

Musumeci è tornato a parlare anche del progetto della compagnia aerea siciliana. “La compagnia aerea siciliana non si può fare soltanto su iniziativa pubblica, se c’è uno o ci sono più privati a scommettersi su questa impresa certamente gli enti pubblici, a cominciare dalla Regione, non resteranno a guardare. Immaginiamo – ha precisato – una società mista pubblico-privato, ma la Regione da sola non può fare il giocatore come ha fatto per settant’anni, la Regione deve fare l’arbitro”.

“Nessuno pensi di dividerci con un volo in più per Palermo e uno in meno per Trapani – ha detto Orlando – qui siamo tutti uniti. Non c’è una concorrenza di una città rispetto all’altra. La Sicilia ha fatto una scelta globale per la mobilità. Non ci faremo dividere”.

Il presidente di Anci Sicilia ha ancora aggiunto: “Ringrazio il presidente della Regione per aver voluto esprimere anche ‘visivamente’ riunendoci qui oggi la piena collaborazione tra il governo regionale e l’Anci Sicilia. Collaborazione che pur con le utili e necessarie differenze serve a cercare e trovare soluzioni idonee per migliorare e rilanciare i nostri territori. Oggi rappresento tutti i comuni della Sicilia e, insieme con l’ufficio di presidenza dell’Anci, sono interessato solo ed esclusivamente allo sviluppo complessivo della nostra Isola”.

“La mobilità aerea – ha continuato Orlando – non solo è fondamentale per la ricchezza dei nostri territori e lo sviluppo del turismo ma ci consente anche di accogliere i turisti al meglio delle nostre possibilità mettendo a loro disposizione il nostro immenso patrimonio artistico e culturale”.

“Per questi motivi – ha concluso Orlando – ritengo vergognoso il comportamento della ‘cosiddetta’ compagnia di bandiera che, pur ricevendo tre miliardi di euro dallo Stato e avendo generato uno stato di monopolio pubblico nel settore della mobilità internazionale, vuole far pagare ai siciliani gli sprechi del passato”.

Di fatto la Sicilia resta però isolata e anche i voli per Palermo e Catania scarseggiano quando, invece, sono molti di più i voli che hanno come destinazione le capitali europee o altri luoghi di vacanza fuori dallo Stivale.

La compagnia di bandiera italiana, sottoposta ad un’altra operazione di salvataggio da parte dello Stato, garantisce 28 voli a testa da e per Palermo e Catania verso Milano e Roma. Nient’altro. E dopo aver tolto i voli a Trapani ne ha aggiunti per Palermo e Catania. per questo Orlando avverte che i sidnaci non si faranno dividere.

Eppure sono tanti i siciliani che vorrebbero rientrare sull’Isola. Questi, visto il caro biglietti e la difficoltà nel loro reperimento, preferiscono trovare mezzi alternativi.

E ieri è partita la protesta dell’assessore regionale al Turismo Manlio Messina contro due articoli del Decreto rilancio che metterebbero la pietra tombale sui collegamenti da parte delle low cost. Una protesta oggi sposata da tutti, dal Presidente della Regione e dai sidnaci

Alitalia è già stata convocata in audizione davanti alla IV Commissione dell’Ars come annunciato dal Presidente Giusi Savarino.