L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato una mozione presentata dal Partito Democratico che impegna il governo regionale ad attivare, attraverso l’interlocuzione con il governo nazionale e le istituzioni europee, una serie di misure di fiscalità di vantaggio per creare lavoro ed attirare investimenti nell’isola: fra queste, la proposta “Sicilia tax-free” che prevede l’esenzione dalle imposte per un periodo di 10 anni per nuovi investimenti produttivi nel territorio regionale.

“Iniziative per l’elaborazione e l’attuazione di obiettivi strategici rivolti al rilancio economico del Meridione e della Sicilia” è il titolo del documento che era stato presentato dal Partito democratico

“Le imprese che decidono di investire in Sicilia, contribuendo a rilanciare economia ed occupazione, siano esentate dal pagamento delle imposte per 10 anni” si legge nella proposta lanciata dal Partito d’opposizione all’Ars, illustrata in aula dal capogruppo Giuseppe Lupo nel corso del dibattito sulla mozione Dem.

“Chiediamo al governo regionale – aveva spiegato Lupo – di avviare un dialogo con il governo nazionale e, nel pieno rispetto delle nuove regole comunitarie da definire sugli aiuti di Stato, attuare misure che possano attrarre investimenti in Sicilia per creare sviluppo e lavoro produttivo. Anche alla luce delle norme all’esame del Ministero per il Sud – aveva proseguito Lupo – siamo convinti che l’esenzione dalle imposte per un periodo di 10 anni per le imprese che intendono investire in Sicilia sia l’incentivo più significativo da potere attivare, naturalmente a condizione che le imprese beneficiarie rispettino una serie di parametri indicati dalla Regione”.

“Rendendo la Sicilia attrattiva dal punto di vista fiscale – aveva concluso Lupo – potremo colmare il divario che ci distanzia dal Nord del Paese, ed essere dunque competitivi sul percorso di crescita che abbiamo il dovere di attivare per la ripartenza dopo l’emergenza Covid19, che ha paralizzato imprese e lavoro”.

Sempre su proposta del PD, sarà istituita una sottocommissione all’Ars per lavorare alla stesura delle misure di fiscalità di vantaggio.

Arriva dalla Lega, invece un’altra proposta ovvero quella di una fiscalità di vantaggio, sul modello esistente nell’ottocento in Sicilia e più di recente in diversi paesi europei per sostenere la ripresa economica delle zone più deboli e combattere lo spopolamento dei piccoli centri.Un emendamento proposto da Marianna Caronia prevede infatti che la Regione si adoperi per “individuare metodi innovativi tra cui la riduzione dell’irpef al 10% per chi trasferisce la propria residenza” per sostenere i piccoli centri turistici con meno di 15.000 abitanti.

“In diverse occasioni storiche e in tanti paesi – spiega Caronia – la fiscalità è stata uno strumento attivo di politiche di sviluppo, non solo uno strumento di esazione delle imposte. La Sicilia deve ritrovare un sano spirito autonomista, con adeguati strumenti e risorse, e ha certamente tutte le carte in regola, in uno spirito federale, per usare norme fiscali che fino a pochi anni fa hanno riscontrato grande successo in Europa.”

La vera sfida, adesso, è trovare le risorse per l’applicazione di questa come di altre iniziative di defiscalizzazione