“Il concetto di rigenerazione deve rappresentare uno dei principi ispiratori di un qualsiasi governo del territorio che voglia coniugare le esigenze di crescita economica con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”.
Così il presidente di Sicindustria, Gregory Bongiorno, intervenendo oggi agli “Stati Generali per la Rigenerazione dei Territori”, organizzati dalla Camera Forense Ambientale in collaborazione con il Commissario Unico di Governo alla bonifica delle discariche abusive.
“Di certo – ha aggiunto Bongiorno – rispetto agli anni passati, di progressi ne sono stati fatti e la strada intrapresa verso una transizione green è quella giusta. Bisogna bonificare i territori realizzando servizi, infrastrutture verdi, insediamenti industriali sostenibili, impianti per il trattamento dei rifiuti e di depurazione dell’acqua. Senza dimenticare gli interventi di messa in sicurezza per contenere il rischio idrogeologico. Si tratta di compiti complessi che richiedono considerazioni, competenze e investimenti di altissimo livello. Per questo occorre continuare a lavorare per formare una classe dirigente di qualità in grado di affrontare al meglio le sfide attuali e future. Di certo, l’idea di sviluppo non può prescindere da quella di sostenibilità. Le imprese lo hanno capito da un po’. Occorre, però, che ci si muova tutti insieme verso questa direzione, che è l’unica capace di garantire un futuro ai nostri figli”.
La rigenerazione del paesaggio rurale
Otre 76 milioni di euro, provenienti dai fondi del Pnrr, per restaurare e valorizzare il patrimonio architettonico e paesaggistico rurale siciliano. È stato pubblicato sul sito dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana l’elenco definitivo dei 565 progetti ammessi al finanziamento. La misura punta a valorizzare e rendere più moderno e funzionale un patrimonio edilizio per lo più degradato e spesso di difficile accessibilità, in cui rientrano masserie, casali, case coloniche, stalle, mulini, frantoi o anche piccole chiese rurali che potranno così ritornare a essere presidi vivi del territorio, con finalità anche didattico-educative. I progetti, infatti, privilegiano il ricorso alle moderne tecniche di digitalizzazione e divulgazione e hanno come obiettivo prioritario quello di restituire vivibilità e funzionalità a questo patrimonio, recuperando immobili destinati a uso rurale, civile e religioso.A essere finanziate non sono soltanto le iniziative legate al mondo agricolo, ma anche quelle che prevedono la creazione di servizi di più moderna concezione destinati alla fruizione culturale e turistica.
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