Le nomine dei direttori generali della sanità siciliana non saranno ratificate oggi. L’accordo che sembrava raggiunto alla fine del vertice di maggioranza con vocato dal Presidente della Regione non tiene fino alla fine della giornata ma si registra, comunque, più di un paso in avanti verso la scelta dei nuovi  manager della sanità.

La short list

Rispetto alla situazione precedente, però, si è fatta una ampia scrematura. Dall’albo degli aventi i titoli redatto dall’apposita commissione regionale che ha analizzato tutte le domande, sono stati selezioni i “migliori” in base alle indicazioni dei partiti.

Questi “migliori” sono 49 e fra di loro ci sono anche tutti i manager uscenti. Dunque è teoricamente possibile confermarli anche tutti, cosa che certamente, comunque, non avverrà.

I criteri politici

Da un punto di vista politico “puro” i criteri al tavolo della trattativa erano chiari. A fare la parte del leone saranno i due partiti maggioritari ovvero FdI e Forza Italia. Meloniani e azzurri otterrano 6 manager ciascuno. Gli altri sei posti disponibili andranno 2 alla Lega, 2 al Movimento per l’Autonomia e 2 alla Dc Nuova di Totò Cuffaro.

Il peso specifico

Il vero tema, però, è il peso specifico degli incarichi che non è uguale per tutte le aziende. ed è questo che potrebbe cambiare le carte in tavola. E per questo Cuffaro ha proposto più volte di ricorrere al sorteggio.

Rispetto al passato c’è una novità: tutti vogliono guidare Caltanissetta. Con la riforma della sanità, infatti, pioveranno milioni sulla Sicilia centrale e tutti vorrebbero avere la disponibilità di gestire investimenti importanti

Il nodo Quarto Policlinico

C’è poi il grande tema del quarto policlinico. Enna è in pole position perché ha già la quarta università ma Caltanissetta vorrebbe una struttura di questa portata. La scelta va fatta presto perché questa potrebbe essere l’unica occasione per la  realizzazione di una simile struttura. Ci sono i soldi del Pnrr che serviranno a costruire 50 fra ospedali di comunità e case di comunità e ci sono i soldi per l’innovazione.

Anche se l’ipotesi di riforma che scorpora gli ospedali dalle Asp si è fermata fra le polemiche, questa non è detto che non torni sotto altra forma nelle prossime settimana o mesi proprio in vista degli appalti del Pnrr

Primo tema le riconferme

Ma il primo tema resta quello delle riconferme e in questo senso si registrano le maggiori difficoltà. Ed è qui che arriva l’attacco di Italia Viva “Credo che rinviare ancora le nomine dei manager della Sanità siciliana, oltre il 31 ottobre, sarebbe un pessimo segnale. Significherebbe solo che si è aperto ancora una volta il mercato delle vacche, che blocca ogni decisione. Davvero un brutto segnale, ancora di più se in discussione c’è la salute dei siciliani” dice Davide Faraone ignorando volontariamente le notizie in base alle quali il governatore ha già detto di non volere procedere a nuove proroghe o a rinvii

L’attacco di Italia Viva “a casa chi non ha avuto buoni risultati”

“D’altronde io credo sia tutto molto semplice, la spartizione politica deve lasciare spazio al merito: la riforma per le nomine dei manager della Sanità è stata già fatta, nel 2016, Governo Renzi, i criteri per selezionare i migliori ci sono, vanno soltanto rispettati. Se poi si mandano a casa tutti quei manager, che in questi anni hanno conseguito pessimi risultati, e vista la situazione della sanità siciliana non sono pochi, la lista è bella e pronta. Sottolineo mandati a casa, non mandati a far danni altrove con una semplice rotazione. È tempo di merito.

 

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