Stato di agitazione alla Sispi, con il blocco delle attività in regime di straordinario. A proclamarlo, a seguito dell’assemblea dei dipendenti, i componenti della Rsu Giovanni Cozzo, Antonio Flaccomio e Giuseppe Di Giorgi congiuntamente ai segretari provinciali di Fiom Cgil e Fim Cisl Angela Biondi e Antonio Nobile. L’origine della protesta deriva dall’impossibilità, dopo ripetute richieste e incontri, di trovare soluzioni condivise per regolamentare l’attività lavorativa in smart-working messa in atto in maniera massiccia a causa della pandemia. Il 27 gennaio è fallito l’ultimo tentativo di confronto con la direzione aziendale.
Chiesto l’intervento della giunta Orlando
I lavoratori di Sispi, assieme a Fiom Cgil e Fim Cisl, chiedono adesso l’intervento urgente dell’amministrazione comunale e del cda di Sispi “per superare, con atti concreti, questa fase di stallo e ripristinare le positive relazioni sindacali esistenti con le precedenti direzioni aziendali”.
Sin dall’inizio dell’emergenza sanitaria da Covid-19, i lavoratori della spa comunale Sistema Palermo Innovazione hanno garantito la propria attività e consentito così alla partecipata di continuare a erogare i servizi ai cittadini e all’amministrazione comunale facendo ricorso allo smart-working. In quel periodo, scrivono in una nota dipendenti e sindacati “si è compreso lo sforzo che la Sispi, col contributo fattivo dei suoi lavoratori, ha dovuto fare per garantire la prosecuzione dei servizi erogati” e l’attività sindacale ha riguardato principalmente il tema della sicurezza sanitaria sul posto di lavoro.
Mettere ordine nell’attività lavorativa
L’esigenza adesso è quella di regolamentare l’attività lavorativa in regime di smart-working visto anche il protrarsi dell’emergenza sanitaria. “Regolamentazione che si è resa oramai necessaria e urgente – dichiarano la Rsu assieme ai segretari di Fiom e Fim – Dal mese di marzo 2020 a oggi, lo smart working ha determinato per i lavoratori di Sispi la perdita di diverse voci retributive e accessorie quali, ad esempio, il buono pasto e lo straordinario che sebbene fatto non viene riconosciuto e, di conseguenza, ingenti risparmi economici per l’azienda”.
Le organizzazioni sindacali premono per una regolamentazione del lavoro agile finalizzata a forme di recupero delle risorse economiche perdute dai lavoratori in smart-working in questi mesi. “Purtroppo – aggiungono le Rsu e le sigle sindacali di Fiom Cgil e Fim Cisl – abbiamo dovuto registrare la totale indisponibilità della direzione aziendale in tal senso. La dimostrazione di ciò sta nella recentissima bozza sulla regolamentazione del lavoro agile proposta dai vertici aziendali, ove appare evidente la distanza abissale dalle richieste del sindacato, regolamentazione che peraltro è pensata solo per il post-pandemia”.
Il 27 gennaio incontro a vuoto
Il 27 gennaio, l’ultimo “infruttuoso incontro sindacale tra la Rsu e la direzione aziendale Sispi, dal quale è emerso, ancora una volta, l’assenza di volontà a trovare soluzioni condivise”. L’assemblea dei dipendenti e le segreterie di Fiom e Fim si riservano, in attesa di positivi riscontri alle rivendicazioni sindacali, “di mettere in atto ulteriori forme di lotta che si renderanno necessarie per difendere i legittimi interessi e il futuro dei lavoratori”
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