Saranno ascoltate domani in commissione regionale Antimafia Irene, Anna e Gioacchina Napoli, le sorelle vittime di presunte intimidazioni nella loro azienda agricola a Mezzojuso (Pa), la cui vicenda è da molti mesi uno dei temi della trasmissione ‘Non è l’Arena’ su La7. Nei giorni scorsi, il generale dei carabinieri, Nicolò Gebbia ora in pensione, originario di Mezzojuso, testimoniando a un processo a Roma per diffamazione e parlando della latitanza del padrino Bernardo Provenzano, ha messo a verbale di avere appreso dal metropolita ortodosso di Sarajevo, in un incontro avvenuto nel settembre di 16 anni fa, che “il capomafia di Mezzojuso, Napoli, siccome aveva solo tre figlie femmine ed era anziano, faceva in modo che Provenzano fosse ospitato nel territorio di sua competenza perché si appoggiava all’autorità del boss visto che la sua veniva erosa dall’età anagrafica e dal fatto di non avere figli maschi”.

Secondo Gebbia, Provenzano sarebbe stato ospitato in un ex monastero dei monaci Basiliani nel paese. Salvatore Napoli, classe ’26 e sposato con Gina La Barbera, morì a Mezzojuso il 5 gennaio 2006. Gina La Barbera, come si legge in una istanza alla Procura di Termini Imerese della figlia Irene, a dicembre del 2016 risultava comproprietaria assieme alle figlie del terreno di 74 ettari in contrata ‘Guddemi’ a Corleone, proprio il podere dove coltivano cereali e foraggio, che secondo le sorelle Napoli sarebbe al centro delle minacce che subiscono dal giorno della morte del padre, “avvenuta nel mese di gennaio del 2006” con lo scopo di costringerle a cedere l’attività. Le sorelle Napoli hanno denunciato quattro persone con l’accusa di pascolare bovini nella loro proprietà e di danneggiarla; i 4 sono stati assolti lo scorso 18 gennaio dal giudice di pace di Corleone. Per i danni subiti alla loro attività imprenditoriale, comunque, le sorelle Napoli hanno chiesto e ottenuto dalla Procura di Termini Imerese la sospensione del pagamento delle rate dovute all’agente di riscossione delle imposte in Sicilia.

Il  prossimo 7 gennaio davanti al giudice di Termini Imerese si svolgerà l’udienza preliminare per la querela per diffamazione presentata dal sindaco di Mezzojuso, Salvatore Giardina, autorizzato dal consiglio comunale, nei confronti dell’editore de La7, del conduttore di ‘Non è l’Arena’ Massimo Giletti e dell’ex opinionista della trasmissione Klaus Davi. Sindaco e consiglio comunale si ritengono diffamati dalla trasmissione che da diversi mesi dedica uno spazio alla vicenda delle tre sorelle Napoli. Le tre donne hanno denunciato danneggiamenti, l’uccisione dei propri cani, sconfinamenti di vacche che vanno nei loro terreni. Il sindaco di Mezzojuso sostiene di non aver mai avuto notizia dalle sorelle Napoli (una lavora in Municipio) di queste minacce e di averle apprese da un articolo di stampa alla fine del 2017. Giletti in varie puntate della trasmissione si è chiesto come sia possibile che in piccolo centro come Mezzojuso nessuno sapesse delle minacce alle Napoli e soprattutto come facesse a non saperlo l’amministrazione comunale.

(Ansa)

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