In meno di 36 ore sono saliti a 23 i pazienti che si sono presentati al pronto soccorso della Fondazione Giglio di Cefalù con sintomi neurologici. La prima diagnosi dei sanitari del Giglio è di sospetto avvelenamento da botulino. Diagnosi che dovrà essere confermata dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma a cui la Fondazione Giglio ha già inviato, ieri pomeriggio, i primi campioni (siero, feci, aspirato gastrico) prelevati dai pazienti giunti in pronto soccorso. La Fondazione Giglio attraverso il Cav (Centro Antiveleni di Pavia), con cui è costantemente in contatto sin dal primo paziente, ha reperito l’antidoto, presente in un altro ospedale siciliano.
Il numero di pazienti rivoltosi al pronto soccorso è salito di ora in ora facendo registrare questo pomeriggio il picco del 23esimo accesso in ospedale.
“Stiamo seguendo – ha detto il direttore sanitario Salvatore Vizzi – l’evoluzione epidemiologica essendo importante il numero di soggetti che avrebbero condiviso il pasto in una mensa aziendale. Siamo in stretto contatto – ha aggiunto Vizzi – con il Dasoe dell’Assessorato Regionale alla Sanità”.
Dei 23 pazienti, accettati dal pronto soccorso del Giglio, tre sono stati trasferiti, ieri sera, in terapia intensiva, al “Cimino” di Termini Imerese, 4 sono stati ricoverati in medicina, uno in neurologia e nove sono stati dimessi. Sei, al momento, sono in osservazione nell’area di emergenza dell’ospedale di Cefalù.
“La patologia – ha spiegato il responsabile del pronto soccorso Emanuele Sesti – è evolutiva pertanto i pazienti vengono costantemente monitorati”.
Intanto da fonti sindacali si apprende che sono più di un centinaio i lavoratori edili del cantiere che ieri hanno pranzato insieme all’interno del campo base allestito presso lo svincolo di Castelbuono. Un’insalata con tonno pomodoro e mozzarella per tutti. I primi a stare male nel pomeriggio di ieri sono stati portati in ambulanza al pronto soccorso.
Come vi ha raccontato ieri BlogSicilia si cerca, adesso, di fare chiarezza su quanto accaduto. Ieri pomeriggio, al pronto soccorso del Giglio sono arrivati i primi lavoratori che sono stati sottoposti alle prime analisi di laboratorio. Il sospetto è quello di avvelenamento da botulino. In serata il bilancio dei ricoverati è giunto a 9, tre di loro che si trovavano in condizioni più serie sono stati trasferiti al reparto di terapia intensiva dell’ospedale Cimino di Termini Imerese, struttura che ha subito fornito la disponibilità ad accoglierli. Nel corso della notte è stato ricoverato un decimo paziente. Nella mattina di oggi gli altri e adesso il conto sale a 23
I medici del Giglio di Cefalù hanno tempestivamente richiesto, tramite il Centro antiveleni di Pavia, l’antitodo per l’avvelenamento che è stato reperito in un ospedale di Catania.
I campioni di sangue, prelevati dai primi pazienti giunti in pronto soccorso, sono stati inviati, nel pomeriggio di ieri, a Roma all’Istituto Superiore di Sanità per la ricerca della sostanza tossica e la conferma della diagnosi.
“La Società ha prestato, sin dai primi minuti dopo l’accaduto, il massimo dell’assistenza ai dipendenti ricoverati in ospedale intossicazione alimentare. Si tratta di un avvenimento che vede la Società e i suoi dipendenti come parte lesa e sul quale la Società stessa chiede chiarezza.
I medici del servizio interno della Toto sono in continuo contatto con i colleghi delle strutture sanitarie dove i nostri dipendenti sono stati ricoverati. Costante e continuo è il contatto con le famiglie dei dipendenti ricoverati ed in particolare per quelli residenti fuori regione.
La Società nel cantiere di Cefalù ha affidato a una primaria e certificata azienda del territorio il servizio per la preparazione e distribuzione dei pasti. Richiedendo e prevedendo nel contratto di fornitura tutte le garanzie igieniche, sanitarie e alimentari, sia nella fase di preparazione sia in quella di trasporto e distribuzione degli alimenti”. Lo dice l’azienda Toto Costruzioni che sta eseguendo i lavori per il raddoppio ferroviario.
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