Per onorare la memoria di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, e dare continuità ai valori dello Stato, è stata presentata oggi a Palermo la Fondazione Antonio Montinaro. La cerimonia si è svolta al teatro Politeama Garibaldi proprio l’8 settembre, giorno in cui Montinaro avrebbe compiuto 63 anni. Alla presentazione hanno preso parte il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, la presidente della Commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo, il capo della Polizia Vittorio Pisani e numerose autorità civili, militari e religiose.
“Abbiamo scelto proprio questo giorno, il compleanno di Antonio, per dare vita a questa nuova e importante Fondazione – spiega Tina Montinaro, moglie del capo scorta di Falcone – ci impegneremo con tutte le nostre forze per realizzare progetti significativi, rivolti soprattutto ai bambini che vivono gravi difficoltà o che nascono con patologie, perché vogliamo essere un punto di sostegno per chi soffre. È un impegno che portiamo avanti da 33 anni e che oggi trova una nuova forma. Abbiamo voluto portare qui anche la teca con i resti della “Quarto Savona Quindici”, perché è da lì che tutto ha avuto inizio: da tre poliziotti che hanno dato la vita e che non devono essere dimenticati. La Quarto Savona continuerà sempre a camminare con noi”.
Nasce la Fondazione Montinaro
La Fondazione si propone di mantenere viva la memoria delle vittime di mafia, rafforzare il senso di comunità, offrire sostegno concreto alle famiglie con figli affetti da gravi patologie e fornire aiuti economici e borse di studio a studenti meritevoli. Inoltre, il progetto andrà a rafforzare ulteriormente in tutto il territorio nazionale la missione già portata avanti con l’associazione Quarto Savona Quindici.
“Questo presidio per me ha un valore enorme, soprattutto oggi, nel giorno del compleanno di Antonio. Senza una prima linea fatta di giovani, la lotta alla mafia rischia di arretrare e di perdere terreno” sottolinea Chiara Colosimo, presidente della commissione parlamentare Antimafia.
“L’impegno corale contro la criminalità”
A sostenere il profondo cambiamento e cambio di rotta della città di Palermo è stato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ribadisce la sua presenza sul territorio: “La Fondazione Montinaro ha un ruolo prezioso: custodire la memoria e trasformarla in uno strumento di crescita civile e culturale per i giovani. Molto resta ancora da fare, non soltanto per ricostruire in modo oggettivo la verità, ma per creare le condizioni affinché certi drammi non si ripetano. È necessario un impegno corale, da parte della politica e della società, verso un percorso condiviso di ricostruzione e di rinnovata responsabilità collettiva – aggiunge il ministro – da qualche tempo, venendo a Palermo, noto una crescita significativa del senso civico tra i cittadini. Anche leggendo le cronache locali emerge chiaramente come la città sia molto attenta ai temi della sicurezza urbana: episodi legati a bande giovanili, spaccate nei negozi e altri comportamenti disordinati suscitano preoccupazione diffusa e spingono le istituzioni a intervenire con decisione. Questo è il segno di un cambiamento profondo: quella connivenza, anche inconsapevole, che in passato aveva alimentato la stagione stragista, oggi ha lasciato spazio a una sensibilità nuova. Palermo, i suoi cittadini e le sue istituzioni sono cambiati radicalmente: a trent’anni di distanza c’è una voglia di legalità più forte, che parte anche da fenomeni meno gravi ma ugualmente significativi”.
Un patrimonio per le nuove generazioni
Custodire la memoria e trasmettere i valori alle nuove generazioni significa renderle più consapevoli. E’ questo uno dei motivi che hanno portato alla nascita della Fondazione Antonio Montinaro, iniziativa che ha ricevuto l’apprezzamento anche del presidente della regione siciliana, Renato Schifani : “La creazione della Fondazione Antonio Montinaro rappresenta un passo importante per custodire e trasmettere la memoria di chi ha sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia. Fare memoria significa rendere vivo quel patrimonio di valori e consegnarlo alle nuove generazioni come bussola di legalità e responsabilità. Desidero esprimere un sincero apprezzamento a Tina Martinez Montinaro, che con il suo impegno e la sua sensibilità da anni dà vita a iniziative di altissimo valore civile e umano. Il suo esempio ci ricorda che la memoria non è soltanto un dovere, ma un’eredità che diventa speranza e forza per il futuro”.






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