Da diversi mesi ormai, la pellicola “Spaccaossa” diretta da Vincenzo Pirrotta, regista e attore teatrale, sta facendo parlare di sé.
A settembre il lungometraggio è stato selezionato alle Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane, all’interno della Mostra del Cinema di Venezia. Un pugno nello stomaco, ma ricca anche di sensibilità diverse, questa storia vera, ambientata a Palermo e recitata interamente in dialetto siciliano.

L’indagine “Contra Fides” iniziata nel 2017 al Pagliarelli di Palermo

La trama del film Spaccaossa nasce dall’indagine denominata ”Contra Fides” iniziata nel 2017 all’interno del carcere di Palermo Pagliarelli.
“Con grande orgoglio possiamo dire – dichiara Gioacchino Veneziano, Segretario Generale della UILPA Polizia
Penitenziaria Sicilia- che il film proiettato dal giorno 24 novembre 2022 in tutte le sale cinematografiche d’Italia, nasce proprio da una indagine iniziata al carcere di Palermo Pagliarelli”.

Come nasce l’indagine, le dichiarazioni di alcuni detenuti

“L’investigazione viene avviata nel marzo del 2017, – racconta il sindacalista della Uil- quando il Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria di Palermo Pagliarelli raccoglie delle dichiarazioni da parte di persone detenute, ma tutto ovviamente ha necessitato dei riscontri poi confermati dall’inchiesta eseguita dalla Polizia Penitenziaria e dalla Guardia di Finanza”.

Il personale impegnato nell’operazione

“Infatti nell’operazione, – chiosa il leader della Uil di settore – sono state impegnate ben 130 unità di Polizia Penitenziaria di cui 80 tra Reparto e Nucleo Traduzioni di Palermo Pagliarelli, con il supporto del Nucleo Investigativo Centrale e Regionale, e altro personale del Provveditorato Regionale di Palermo”.

Due anni di indagini

“Sono stati necessari – spiega ancora il Segretario Generale del sindacato confederale della UilPa Polizia Penitenziaria- due anni di indagini, dove sono stati recuperati oltre 500.000 euro in contanti, e oltre 1.500.000 euro di frodi assicurative, e i 36 autori dei reati sono stati condannati con pene che vanno da un anno, sino a quasi dodici anni di reclusione”.
“E’ la conferma – conclude Gioacchino Veneziano – della grande duttilità d’impiego della Polizia Penitenziaria che anche dalle trincee carcerarie riesce a dare il contributo come Forza di Polizia alla lotta a qualsiasi reato”.

La pellicola

Nel film, in un’atmosfera cupa e drammatica viene raccontata la cronaca, anzi, i retroscena di una truffa sulle assicurazioni messa in atto qualche anno fa attraverso dei finti incidenti organizzati dalla mafia ai danni di persone fragili e disperate, disposte letteralmente a farsi spaccare le ossa per intascare una minima parte del premio assicurativo. Un film che è cronaca, ma che mette in luce, contemporaneamente, debolezze, sentimenti, storture nei legami di ogni singolo protagonista. La pellicola è prodotta da Attilio De Razza e Nicola Picone per Tramp Limited con Rai Cinema. Direttore della fotografia Daniele Ciprì.

Il regista

“L’esigenza di raccontare è stata forte come il pugno allo stomaco che ho ricevuto quando ho ascoltato questa notizia al radiogiornale – ha spiegato Pirrotta -. Ho capito subito quanto fosse urgente raccontarla, perché il cinema può essere uno strumento per cercare di espellere certe metastasi. Ma è un film nel quale non si giudica nessuno. Fin da subito ho detto a tutti che avremmo dovuto raccontare una storia senza puntare il dito su nessuno”.

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