I carabinieri della compagnia di San Lorenzo hanno arrestato un palermitano di 29 anni già sottoposto all’obbligo di presentazione alla Pg, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari della stazione di San Filippo Neri, nel quartiere “Zen 2” di Palermo, nel corso di una perquisizione , hanno trovato 154 piantine di marijuana, 6 panetti di hashish da 550 grammi, 10 grammi di cocaina e circa 150 involucri di dosi pronti per essere venduti, oltre a vario denaro contante, e diverso munizionamento per armi da fuoco.

Tutto è stato sequestrato e la droga sarà inviata al laboratorio analisi per le sostanze stupefacenti del comando provinciale di Palermo, per gli accertamenti qualitativi e quantitativi. L’arresto è stato convalidato dal gip di Palermo che ha applicato i domiciliari.

A Catania la droga fra le brioches del panettiere

Ieri, invece, erano stati arrestati due panettieri nel Catanese, padre e figlio nascondevano droga e banconote false. E non solo: rubavano anche l’elettricità grazie all’aiuto di un magnete sul contatore. I carabinieri hanno effettuato un controllo ad un panificio sospetto nel centro di Aci Catena. Ad essere arrestati i gestori, padre e figlio di 60 e 29 anni, entrambi residenti in paese, per furto aggravato e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A suscitare i sospetti dei militari dell’Arma il fatto che quel luogo potesse essere un sito di stoccaggio o smercio di droga. Anche perché c’erano anche anomali consumi di energia elettrica, ritenuti troppo bassi. Specie nelle prime ore del mattino, come segnalato dall’azienda fornitrice. Perché un’attività del genere avrebbe dovuto raggiungere in quelle ore il picco più alto per via dell’attività di panificazione in corso.

Il blitz all’alba

Raccolti tutti gli elementi informativi, i carabinieri hanno quindi fatto irruzione nel panificio alle 6,30 del mattino, proprio mentre era in piena attività. All’interno, uno dei due panettieri, sorpreso dall’irruzione dei militari, si è subito diretto verso il contatore. Ha tentato di rimuovere, gettandolo tra i sacchi di farina, quello che poi si è rivelato essere un grosso magnete che, posizionato sopra il contatore, impediva la lettura dei consumi di elettricità. La registrazione è risultata infatti falsata del -99% rispetto ai consumi reali. Il danno stimato in 110 mila euro nell’ultimo quinquennio per la società erogatrice di energia elettrica.

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