Al museo Pitrè di Palermo mancano all’appello 253 oggetti da una collezione. La scoperta l’ha fatta l’ex dirigente Filippo Guttuso che ad inizio del 2017 ha presentato una denuncia ai carabinieri dle Nucleo Patrimonio artistico che hanno sede in corso Calatafimi.

Un’indagine ancora aperta sulla quale c’è il massimo riserbo. Come scrive il Giornale di Sicilia oggi in edicola mancano antichi merletti, pizzi, bambole, mantelli, pugnali, balocchi, bilance, chiavistelli, attrezzi di lavoro, reliquiari, acquarelli, statuette, crocifissi, pitture su vetro, vecchie stampe, finimenti per cavalli, piatti.

E poi documenti, servizi da caffè, calici, personaggi di presepe in terracotta, porcellane. E persino un cilicio. Il dirigente non appena insediato ha disposto una ricognizione degli oggetti.

“Ho visto lo stato di assoluto disordine nel quale versavano i depositi”, racconta Guttuso. Il materiale era ammassato nelle stanze del custode proprio perché il cantiere ha costretto gli operai a mettere in disparte il materiale in attesa della successiva ricollocazione dell’esposizione nei nuovi locali.

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