Rivendicano da anni lo spazio Faidda, luogo non ancora riassegnato agli studenti dell’Università di Palermo. “Hanno fatto irruzione liberando l’edicola abbandonata, nella mattina del 19 febbraio, gli agenti di securitalia, accompagnati dai membri del consiglio di amministrazione universitario, da avvocati e rappresentanti della Digos ma il tentativo di sgombero non è riuscito” raccontano gli studenti occupanti.

Si tratta di un’area che da circa un anno è utilizzata dagli studenti come luogo di studio e come spazio ricreativo, ma questo avviene dopo che è stata occupata a dire degli studenti “dopo molteplici ritardi burocratici”. Il gruppo di studenti ha deciso di occuparla circa un anno fa “per riappropriarsi di uno luogo a loro destinato”.

“Un’irruzione ingiustificata – racconta Anthony Graziano, studente di Economia -. Un attacco agli studenti che hanno diritto ad attraversare e autogestire i propri spazi, in una università sotto finanziata in cui la carenza di spazi causa continue sovrapposizioni e spostamenti delle lezioni e ci costringe a scegliere se frequentare col rischio di dover seguire per ore e ore in piedi per mancanza di posti o rinunciare”.

Lo spazio Faidda occupato dagli studenti

“Lo spazio, che si trova nel piazzale di Ingegneria – si legge in una nota del gruppo di studenti – per diverso tempo è rimasto chiuso a causa di lentezze burocratiche nell’attesa che venisse riassegnato agli studenti, che hanno avanzato diverse richieste e partecipato a diversi incontri promossi da prorettori e docenti, senza mai ottenere nulla. Quasi un anno fa un gruppo di studenti, prevalentemente iscritti in Cds dei Dipartimenti di Ingegneria e di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche, aveva quindi deciso di entrare nell’edicola abbandonata e restituire lo spazio alla comunità accademica”.

“Il tentato sgombero di questa mattina schiera la governance contro gli studenti”

“Faidda è un’aula studio aperta ogni giorno dalle 8 alle 19, uno spazio di cultura e socialità, in cui si organizziamo presentazioni di libri, seminari, proiezioni, quasi tutti incentrati su un tema che ci sta particolarmente a cuore: contrasto all’emigrazione giovanile e diritto all’istruzione in Sicilia. La minaccia di sgombero di questa mattina schiera la governance e il rettore Midiri contro gli studenti, a difesa del deserto a Unipa” – conclude Graziano.

La smentita dell’Università

Ma secondo l’Università non è andata come raccontano gli studenti. Per completezza pubblichiamo integralmente il documento ricevuto dall’Università

“Si precisa che questa mattina non è stata fatta nessuna irruzione all’interno dello spazio universitario identificato con il nome di “Faidda” e non è stata avanzata alcuna minaccia di sgombero – si legge in una richiesta di rettifica inviata dall’UniPa -. L’avvocato dell’Università degli Studi di Palermo, accompagnato da 2 agenti del servizio di sicurezza dell’Ateneo, ha invitato gli studenti a lasciare volontariamente la struttura. Cosa che non è avvenuta. La Digos è rimasta sempre fuori dal locale e, per non mettere a rischio l’ordine pubblico, non ha proceduto neanche all’identificazione dei presenti”.

“È necessario ricordare che la struttura è oggetto di una querela – scrivono sempre dall’UniPa – da parte dell’Università perché occupata abusivamente dal 3 giugno del 2024. Lo spazio, se non fosse stato preso con la forza, di lì a poco sarebbe stato assegnato a un’associazione studentesca riconosciuta dall’Ateneo che ne aveva fatto regolarmente richiesta. L’Università di Palermo non può avvallare un’occupazione eseguita con prepotenza che si configura in un reato, ma sarà sempre dalla parte degli studenti che rispettano le norme e le leggi”.