«Bisogna essere più responsabili. Pensavo che dopo la pandemia potessimo migliorare, pensando che tutto quello che c’era prima fosse sbagliato. Invece, i tanti tagli alla Sanità che ci hanno fatto trovare gli ospedali non preparati né prima né dopo, dimostrano che qualcuno non ha ‘studiato’. Questo vale per il Governo e le Regioni».

Così l’attore siciliano Leo Gullotta, ospite in collegamento di Casa Minutella, il talk show condotto da Massimo Minutella è andato in diretta su BlogSicilia.it e VideoRegione.

Con Gullotta, naturalmente, si è parlato di cultura, un termine che «vuol dire tutto e vuol dire nulla. Può apparire una parola vuota. Ma la cultura si fa a scuola con le leggi. La domanda è: perché in Sicilia un giovanotto dovrebbe appassionarsi allo studio e alla scuola dove ci sono strutture scolastiche inadeguate? Dobbiamo guardare avanti e non indietro».

E ancora: «Il politico raramente conosce la macchina spettacolo (teatro, cinema, editoria…). Ecco perché non ci sono giuste le indicazioni. Siamo 80mila famiglie, ferme da febbraio. Abbiamo chiesto un dibattito con la politica e con i sindacati ma tutto è fermo. C’è qualcosa che mi sfugge, che non vedo… La verità è che lo spettacolo è visto soltanto come un passatempo ma è un lavoro».

Infine, la ricetta di Gullotta: «Ci vogliono persone di buona volontà, politici che devono amare il loro lavoro e, quindi, la società, e camminare insieme per costruire. Bisogna scrollarci di dosso la muffa mentale e sociale».

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