Si discute del futuro dello stadio Renzo Barbera. Come è noto, l’impianto di viale del Fante è stato affidato alla società del Palermo calcio attraverso una convenzione sottoscritta nel 2020 e varata dal Consiglio Comunale. Il documento ha una validità di sei anni con un canone inizialmente fissato in 350.000 euro. Cifra che ha subito alcune decurtazioni a causa dall’emergenza covid e dalla retrocessione forzata a causa del fallimento della vecchia società. Elemento che ha costretto il managament guidato allora da Dario Mirri a ripartire dalla Serie D. Il canone si è così ridodotto a circa 170.000 euro. Somma che la società rosanero avrebbe dovuto corrispondere alle casse di Palazzo delle Aquile e sulla quale, negli ultimi mesi, si sta discutendo per una possibile rimodulazione al rialzo.

Un disegno sul quale però non si è considerato un elemento chiave, ovvero le condizioni deficitarie della struttura. Lo stadio Renzo Barbera ha avuto infatti necessità di interventi sempre più onerosi, alcuni dei quali affrontati in prima battuta dalla società rosanero. Fra questi, i lavori eseguiti a novembre, con la sostituzione alcuni seggiolini della gradinata, ad intervenire sui bagni della tribuna e impermeabilizzare varie aree della struttura. Inoltre, è stato aggiornato l’impianto di videosorveglianza e si è provveduto ad intervenire sul tunnel di accesso al prato. Interventi che hanno previsto un costo complessivo da 420.000 euro, da scorporare dal canone che avrebbe dovuto versare la società di proprietà del City Football Group.

Lagalla: “Palermo calcio formalizzi propria posizione”

A questi si sono aggiunte le opere di sostituzione di 23 tornelli, con una spesa di circa 170.000 euro a carico del Comune. Lavori non più rinviabili per adeguare lo stadio alle normative FIGC in materia di impiantistica. Interventi che non bastano a sanare ciò che c’è da fare all’interno dell’impianto. La strada per ammodernare lo stadio è ancora lunga e bisognerà spendere una discreta somma. Soldi che, al momento, il Comune di Palermo non può fronteggiare a causa del piano di riequilibrio attualmente in corso. Così, da Palazzo delle Aquile, è Roberto Lagalla a prendere la palla al balzo. Il sindaco ha di recente avocato a sè la delega al Patrimonio, la quale ricomprende al suo interno anche la gestione della patata bollente dello stadio Renzo Barbera. Questione sulla quale il primo cittadino chiede una presa di posizione decisa al club rosanero.

E’ chiaro che la rivalutazione del canone, ove limitata al biennio residuo, non potrà essere sufficiente ad ammortizzare tutti i necessari interventi straordinari, tanto meno in caso di rifacimento integrale dell’impianto. Da parte del Comune si conferma la massima apertura a proseguire le interlocuzioni con la società, ma è necessario che la stessa formalizzi definitivamente la propria posizione, rappresentando la volontà di mantenere l’attuale schema di convenzione, della durata di sei anni, o di superarlo attraverso la manifestazione di disponibilità a sostenere un più lungo piano di gestione pluriennale, comprendente, a proprio carico, più radicali interventi di rifacimento“.

“Comune ha sostenuti costi di interventi straordinari”

Uno schema di convenzione sul quale il sindaco conferma il lavoro da parte dei propri uffici e le reciproche interlocuzioni in corso da mesi con il Palermo calcio. “E’ bene chiarire che la nuova amministrazione comunale – aggiunge Lagalla in una nota -, non solo ha instaurato un nuovo e più produttivo dialogo con la società ma, sia pure con il ricorso al meccanismo della compensazione a valere sul canone di concessione, ha di fatto sostenuto, come dovuto per la proprietà, tutti gli interventi straordinari sullo stadio, secondo le priorità che si sono via via manifestate, dopo anni di silenzio istituzionale e di abbandono della struttura, al fine di ridurre il progressivo degrado dell’impianto e di prevenire eventuali rischi per la pubblica incolumità”.

“Canale con società resta aperto”

“Né il Comune ha mancato di fornire ogni utile e qualificato supporto tecnico quando si è manifestato il possibile rischio, evitato con successo, di giocare partite a porte chiuse o a capienza ridotta: prospettiva questa che avrebbe causato un danno alla tifoseria e alla squadra. Il canale di comunicazione con la società resta aperto nella convinzione che occorra costruire un nuovo futuro per il Barbera, senza inopportune strumentalizzazioni che non tengano conto degli sforzi che il Comune sta a tal fine mettendo in campo, rinnovando il percorso già avviato con la società”, conclude il sindaco.

Intanto l’impianto di viale del Fante non gode di buona salute. Tutt’altro. E se ormai la delusione per l’esclusione dal dossier della Figc per Euro 2032 fa parte del passato, che comunque non può non bruciare se si pensa che si tratta dello stadio di calcio della quinta città d’Italia, gli appassionati e soprattutto chi frequenta lo stadio non possono certamente soprassedere alle mancanze odierne.

Problemi ripetuti ai bagni della curva Nord, i tornelli che non hanno funzionato in Palermo-Bari che hanno causato il ritardo nell’ingresso di tanti appassionati sono soltanto gli ultimi due episodi in ordine cronologico accaduti. Insomma, si faccia presto per rendere lo stadio – fiore all’occhiello ad Italia 90 ma mai più ristrutturato in maniera considerevole da allora – in condizioni decenti. Civili.