Costituita la nuova Commissione paritetica per le norme di attuazione della Regione Siciliana. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie ha infatti firmato il decreto per la ricomposizione dello speciale organismo previsto dall’articolo 43 dello Statuto autonomistico.

I componenti, il presidente sarà eletto alla prima riunione

Ne fanno parte gli avvocati Francesco Greco (che nelle scorse settimane è stato eletto presidente del Consiglio nazionale Forense) e Giuseppe Salvatore Failla, designati dal presidente della Regione; il magistrato della Corte dei conti Maurizio Graffeo e l’avvocato Rocco Mauro Todero, nominati dal governo nazionale. Alla prima riunione verrà eletto il presidente della Commissione.

Oltre 20mila copie dello Statuto distribuite agli studenti

Lo Statuto in 20 mila copie per gli studenti siciliani nell’ambito di una iniziativa del Centro Studi La Loggia e della Fondazione Sicilia. Il documento è stato consegnato a fine febbraio scorso agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori dell’Isola per conoscere le peculiarità dell’Autonomia e poterle inserire all’interno del dibattito attuale sul regionalismo differenziato. L’iniziativa è della Fondazione Sicilia e del Centro studi Giuseppe La Loggia ed è stata annunciata nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta a Palazzo Branciforte per discutere di Autonomia differenziata e Regioni a Statuto Speciale.

Obiettivo suscitare un dibattito

Il volume sarà stampato in 20 mila copie e contiene un’introduzione scritta da Enrico La Loggia, già ministro degli Affari regionali e presidente onorario del Centro Studi. Queste le parole di La Loggia per spiegare l’iniziativa di quasi due mesi fa: “Abbiamo pensato di donarlo agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori dei capoluoghi siciliani con l’obiettivo non solo di divulgarlo ma anche di suscitare un dibattito proprio ora che nelle altre regioni hanno chiesto di realizzare il regionalismo differenziato”.

Uguali diritti per tutti

La Loggia ha anche evidenziato che “sino a quando un cittadino di un piccolo paese di montagna della provincia siciliana non avrà le stesse opportunità in materia di sanità, scuola, asili nido, trasporti, assistenza agli anziani e portatori di handicap della città di Milano non è possibile realizzare il regionalismo differenziato, così come previsto dalla costituzione e come auspicato sin dall’inizio della Repubblica con il suo primo presidente De Nicola”.

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