- Commemorato questa mattina il 58° anniversario della “strage di Ciaculli”
- Si tratta di uno dei primi sanguinosi eccidi perpetrati dalla mafia
- Sono sette i morti della strage ricordati stamane
Era il 30 giugno 1963, quando un’autovettura imbottita di tritolo, esplose provocando la morte di sette uomini dello Stato, tra Carabinieri, Poliziotti e Artificieri dell’Esercito. Nell’esplosione, in contrada Ciaculli a Palermo, rimasero uccisi il Tenente dei Carabinieri Mario Malausa e il Maresciallo Capo Calogero Vaccaro, il Maresciallo dell’Esercito Pasquale Nuccio e il soldato Giorgio Ciacci, i Carabinieri Eugenio Altomare e Marino Fardelli, il Maresciallo della P.S. Silvio Corrao.
La commemorazione a Palermo
Quest’anno, in un clima di contenimento dell’epidemia, alla breve e solenne cerimonia commemorativa hanno partecipato, accanto al Comandante Militare dell’Esercito in Sicilia Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino e a una rappresentanza dei familiari delle vittime, l’Assessore Roberto Lagalla in rappresentanza della Regione Siciliana, l’Onorevole Angela Foti per l’Assemblea Regionale Siciliana, il Prefetto Giuseppe Forlani, il Vicesindaco di Palermo Fabio Giambrone, il Comandante della Legione Generale di Brigata Rosario Castello, il Questore Leopoldo Laricchia, i Comandanti e Rappresentanti Provinciali delle principali Forze Armate e Forze dell’Ordine.
Una celebrazione contenuta per il Covid
Alla presenza del Gonfalone della Città di Palermo, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare e dei Labari delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, la cerimonia ha avuto inizio con un breve tributo alla memoria e con la lettura delle motivazioni delle Medaglie d’Oro al Valor Civile a suo tempo concesse dal Presidente della Repubblica. Il momento culminante è stata la deposizione delle corone di alloro al Cippo eretto in ricordo dei Caduti, sulle note di una tromba che ha intonato il “Silenzio”.
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