“Chiedo in questa solenne occasione che a fronte delle anomalie emerse nel comportamento di uomini delle istituzioni si intraprendano le iniziative per far luce e chiarezza su cosa è accaduto”. E’ l’appello della figlia di Paolo Borsellino, Lucia, rivolto nel corso del plenum del Csm presieduto dal capo dello Stato.  “A 25 anni giustizia non è fatta”, ha detto tra l’altro.

“Mai come adesso è necessario non indulgere nella retorica del ricordo”, ha detto Lucia Borsellino, visibilmente emozionata; “il tema della legalità è attuale, ma lo è soprattutto la credibilità delle istituzioni. Gli uomini che le incardinano devono chiedere a se stessi rigore morale” ed è “fondamentale che la responsabilità vada condivisa sempre per evitare l’isolamento e la delega a singole personalità” .

“La storia di mia padre è esemplare e noi familiari abbiamo cercato di in questi anni di vivere la dimensione privata del ricordo e del dolore nella convinzione che le istituzioni si impegnassero nella ricerca della verità”.  Verità che invece “non è stata trovata e a 25 anni di distanza giustizia non è stata fatta”.

In particolare l’esito del Borsellino quater con le anomalie emerse “ci ha profondamente scosso, aggiungendo sofferenza e interrogativi”. Di qui l’appello a che si faccia luce su quello che è avvenuto: “si chieda conto dei comportamenti anomali” ; “prima ancora che con la legge bisogna fare i conti con la propria coscienza”, ha detto ancora la figlia di Borsellino, ribadendo la “fiducia massima” sua e dei suoi familiari nelle istituzioni.

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