Parcheggi blu ridotti quasi del 50%, almeno quelle gestite da Amat. Da 15 mila gestiti oggi, la società ne controllerà non più di 7.800. I rimanenti saranno cancellati o rimessi a bando. Si tratta di uno dei principali punti della bozza di piano di risanamento che l’Amat ha concordato con il Comune di Palermo. Comune e società hanno raggiunto l’accordo che dovrebbe servire a salvare le casse di Amat che presentano un deficit strutturale di circa 4,5 milioni di euro all’anno. Il piano prevede anche una diversa gestione di altri servizi in perdita, come la rimozione delle auto e il car sharing.

Illustrato il piano ai sindacati

Giusto Catania, assessore alla Mobilità, e il presidente Amat, Michele Cimino, hanno illustrato il piano alle sigle sindacali. Ora il piano dovrà essere approvato dal Cda e poi portato in Giunta comunale per la presa d’atto. In cambio del sostanzioso allegerimento dei servizi in perdita, l’Amat rinuncerà alla messa in mora del Comune per i mancati introiti della Ztl. Vale a dire alla diffida da 110 milioni di euro presentata già due anni fa: cifra che corrisponde alla differenza tra l’incasso preventivato nel 2016 dal Comune con l’introduzione della Ztl (30 milioni annui) e l’effettivo introito dell’Amat (poco più di 3 milioni all’anno).

Cosa prevede il nuovo piano

L’accordo darà il via libera anche alla chiusura del contenzioso sul pagamento della Tari, che verrà inserita nel contratto di servizio. Mentre il Comune rinuncerà alla riscossione della Tosap, alla luce delle sentenze favorevoli all’Amat emesse da Commissione Tributaria e Cassazione. Il contratto di servizio, ha detto Catania, “nel giro di un mese verrà portato in Consiglio”. Così, aggiunge il presidente Cimino, “Amat potrà recuperare lo squilibrio finanziario e ottimizzare la gestione della sosta tariffata anche con l’obiettivo di limitare la pressione tributaria” nel momento in cui la Tari sarà calata nel contratto di servizio. Una soluzione di compromesso che “mette in sicurezza i conti dell’Amat”.