Dopo mesi di articoli e servizi sulla vicenda dell’Opera Pia Ruffini gestita dalla Curia di Palermo e ormai chiusa dopo anni di attività la vicenda di cui ha scritto svariate volte BlogSicilia finisce all’attenzione nazionale grazie ad un servizio di Striscia la notizia andato in onda nell’edizione di ieri sera 28 settembre.

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“L’Arcivescovo Corrado Lorefice si oppone, a mezzo dei suoi legali e del vice presidente dell’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’, al pagamento degli stipendi arretrati in favore dei dipendenti della stessa Opera Pia ed oggetto di un decreto ingiuntivo concesso inizialmente dal Tribunale di Palermo”. aveva denunciato a luglio l’avvocato Nadia Spallitta, che difende le lavoratrici dell’Opera Pia.

“Il presidente della sezione Lavoro – diceva sempre l’avvocato Spallitta – ha accolto l’opposizione dell’Arcivescovo, ritenendo sussistenti i gravi motivi dichiarati (difficoltà di recuperare le somme una volta pagate) e ha sospeso i pagamenti degli stipendi arretrati fino all’udienza fissata per il maggio 2019. Il drammatico risultato è che queste tre lavoratrici, quasi sessantenni, in alcuni casi gravemente malate, senza stipendi da un anno e mezzo, licenziate dal gennaio di quest’anno, e senza alcuna copertura di ammortizzatori sociali, si ritrovano nell’impossibilità di sopravvivere e di affrontare, in alcuni casi, i costi per le spese mediche”.

“Mi stupisce – aggiunge Nadia Spallitta – il comportamento sino ad oggi assunto dal nostro Arcivescovo che, di fatto, ha messo in ginocchio dipendenti assolutamente incolpevoli e che, pur avendo la possibilità di attingere a enormi risorse della stessa Curia, conferisce mandato, attraverso il vice presidente dell’Opera Pia, a due legali per ogni dipendente (con i relativi costi) per opporsi al pagamento di somme tutto sommato contenute: 7-8 mila euro per ciascuna lavoratrice. Somme che avrebbero consentito a queste lavoratrici, per qualche mese, una pausa di serenità”.

“Presenterò al presidente della sezione Lavoro un’istanza di anticipazione dell’udienza, rappresentando l’impossibilità, per alcune delle lavoratrici, di affrontare le spese mediche per curarsi. Continuo a confidare in un mutamento di posizione dell’Arcivescovo – conclude Nadia Spallitta – affinché incontri le lavoratrici e risolva la questione non a mezzo di strumenti legali, ma applicando i canoni umanitari e cristiani”.

Il 12 settembre i lavoratori licenziati avevano anche rivolto un appello al Papa: “Liberaci dal male della disoccupazione, della povertà, dell’ingiustizia subita dal peccato del licenziamento. Noi ex dipendenti, per colpa di un Cda insensibile che non ha voluto trovare soluzioni alternative per salvare le 42 anime, destinati all’inferno della macellazione sociale, non ci resta che affidarci a Sua Santità certi che si farà carico del nostro dolore”.

Stefania Petyx ha raccontato tutte le strane vicende che sanno dietro l’azzeramento del patrimonio milionario dell’Opera Pia e il suo progressivo impoverimento fino alla inevitabile  chiusura ma all’Arcivescovo ha strappato solo la promessa di un dialogo pacato ma solo dopo la chiusura dei processi in corso

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