La Procura di Palermo ha chiesto l’incidente probatorio per la giovane vittima dello stupro del Foro Italico di Palermo. La parola adesso passa al Gip che dovrà valutare l’istanza avanzata del pubblico ministero Maria Bambino. A darne notizia il Giornale di Sicilia. Per la ragazza sarebbe eventualmente il primo confronto tra lei, i giovani accusati dell’abuso e i loro legali. Questi ultimi potranno rivolgere domande alla ragazza per fare le loro valutazioni su quanto accaduto. Con questa procedura si potrà evitare che la vittima possa nuovamente sottoporsi a questi confronti anche nel corso del processo che si instaurerà.
Le modalità del confronto
Il confronto sarà comunque in modalità protetta. Nel senso che la ragazza non sarà a contatto diretto con i suoi carnefici. Non ci sarà alcun contatto visivo tra le parti. Dopo l’abuso la vittima, che viveva con una zia, è stata inserita in una comunità protetta.
I dubbi dei legali degli indagati
La difesa dei sette ragazzi accusati dello stupro di gruppo sulla diciannovenne è andata all’attacco nei giorni scorsi. Oggetto del contendere sono i video. Gli avvocati degli indagati ne hanno potuto vedere solo due, realizzati da Angelo Flores senza essere inquadrato, in cui si vedrebbero Elio Arnao, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Gabriele Di Trapani e Riccardo Parrinello accanirsi sulla ragazza. Immagini che, secondo i magistrati, sebbene “non rappresentino l’intera evoluzione della violenza sessuale”, conterrebbero però “numerosi elementi a sostegno dell’ipotesi accusatoria, pienamente lineari con quanto dichiarato dalla persona offesa”. Non la pensano così i legali degli indagati, che invece considerano i filmati, i cui codici seriali sono 614 e 453, troppo parziali e di breve durata.
Nessuna traccia del presunto video integrale
Di un presunto video integrale della serata dell’orrore non ci sarebbe traccia anche se in tanti, specialmente sui social, giurano di averlo visto. Finora i periti hanno accertato che due spezzoni sarebbero stati condivisi in alcune chat ma non sarebbero ancora approdati sul web, resta il dubbio che quelli prodotti dal branco siano più di due. Era stato lo stesso Flores, in una conversazione con un amico prima del suo arresto, a spiegare di averne inviati alcuni ad altre persone: “Li sto eliminando tutti, li sto mandando solo a chi li dovevo mandare e li elimino, perché non ne voglio sapere niente di questa storia”, rispondeva il 22enne che, davanti ai giudici, ha fatto il nome dei suoi complici, ammettendo di aver ripreso tutto ma negando di aver partecipato allo stupro.
Altra denuncia per tentativo di stupro
Il 14 luglio la 19enne aveva denunciato di essere stata oggetto di un precedente tentativo di stupro davanti al teatro Politeama, in pieno centro. Questa aggressione si sarebbe verificata ai primi di giugno, un mese prima degli abusi dei sette coetanei, nella notte tra il 6 e il 7 luglio, al Foro Italico. Ai carabinieri la giovane avrebbe raccontato di essere stata avvicinata, nel mese di giugno, da due uomini, uno sui quarant’anni e l’altro sui venti, che avrebbero cercato di violentarla dopo averle offerto un passaggio. I due invece di riportarla a casa con lo scooter si sarebbero fermati e le avrebbero chiesto di avere un rapporto sessuale. Dopo avere compreso le loro intenzioni, lei si sarebbe salvata spruzzando sui loro volti lo spray al peperoncino che le aveva dato il fidanzato per difendersi.






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