Ha deciso di dedicare la sua vita agli altri. Per questo è diventata suora, poi medico e adesso sale a bordo delle motovedette della guardia costiera che nel canale di Sicilia vanno in soccorso dei migranti.

Suor Angel, nata Bipendu Nama Kalela Angel, seconda di dieci figli, arriva dal Congo.
La sua storia viene raccontata dal Giornale di Sicilia.

Salvare vite umane, sia in corsia che in mare. Questo l’obiettivo della religiosa arrivata in Italia nel 2005, che l’anno scorso si è laureata in Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo con una tesi di laurea in cardiochirurgia.

Adesso Suor Angel, che fa parte delle «Discepole del Redentore» della Comunità dei Cristiani nel Mondo, vive tra Favara e Palermo, dove presta le sue competenze mediche nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico.

Dopo diverse missioni in Tanzania, a Ipogolo, nella regione di Iringa, dove opera la Comunità Cristiani nel Mondo, nell’ ultimo mese è stata impegnata tra i medici e gli infermieri volontari del Cisom (Corpo Italiano di Soccorso dell’ Ordine di Malta) che prestano servizio sui dispositivi navali della Guardia costiera e della Guardia di finanza nell’ambito degli interventi quotidiani di soccorso di migranti nel Canale di Sicilia.

“Un’ esperienza – racconta Suor Angel ancora al Giornale di Sicilia – che mi arricchisce dal profondo del mio cuore come suora e come medico quella di poter dare un aiuto sia fisicamente che spiritualmente a tanti migranti. Vedo Cristo soffrire in questi nostri fratelli, perché la mia prima identità è quella di vivere la mia vocazione come suora ed andare incontro a chi ha bisogno del mio aiuto, dire sempre “eccomi Signore io vengo per fare la tua volontà.
Come migrante – spiega Suor Angel – ho cercato di far capire ai fratelli migranti in arrivo dall’ Africa che qui la vita non è come pensano loro. Come migrante li ho invitati a comportarsi bene e a ringraziare il Paese che gli accoglie e li salva. Il mio impegno e la mia missione erano e sono quelli di aiutare chi è nel bisogno senza distinzione di razza, cultura o condizione sociale”.

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