“A due mesi dal voto non c’è ancora un Governo, è il momento giusto? Penso che continui ad esserci grande confusione, soprattutto colpisce come non ci sia attenzione ai grandi temi del Paese come il lavoro e non una parola sui temi della sicurezza sul lavoro”. Così Susanna Camusso ha risposto a Palermo a margine dell’Assemblea generale della Cgil regionale a Palermo, parlando delle trattative per la formazione del nuovo Governo.

“Anche oggi stiamo a registrare il numero di morti e incidenti sul lavoro, avvenuti ieri. Mi pare non ci sia l’attenzione necessaria alle priorità” ha puntualizzato.

Per Susanna Camusso, la vertenza degli operai ex Fiat oggi Blutec di Termini Imerese è “un esempio dell’assenza di una politica industriale nel Paese e di traiettorie nelle quali muoversi, indipendentemente dalla ricerca di singole soluzioni, che poi non si trovano”. “Parla – ha detto ai cronisti la leader della Cgil a Palermo – di una classe imprenditoriale italiana che spesso predica, chiede molti incentivi, ma poi non è disposta a investire e a mantenere le
attività”.

“Una politica industriale fatta solo di incentivi non dà prospettive al Paese e non ha idea di quali devono essere le leve da utilizzare per lo sviluppo”, ha aggiunto Camusso. “Gli esempi sono molti, basti pensare – ha detto la leader della Cgil – in che modo stanno sparendo le prospettive di avere un’azienda delle Telecomunicazioni italiana, perché tutto è passato in mani straniere, alla difficile vertenza dell’Ilva e dell’insieme della siderurgia”.
“È come se – ha precisato – stessero sparendo i fondamentali della presenza industriale del Paese”.

“La vera priorità è riconnettere la classe dirigente con la condizione reale del Paese. Un tema come quello della povertà ci riporta al tema del lavoro perché non conosco strumenti veri di contrasto alla povertà che non siano quelli dell’inclusione e del lavoro. Non è sufficiente pensare a misure di tipo assistenziale” ha detto Camusso commentando i dati dell’Istat sulla povertà in Italia. “Servono strumenti di inclusione – ha aggiunto – ma serve anche avere un’idea di qual è la priorità, se è continuare a discutere di formule o se è discutere della condizione sociale e concreta del Paese”.

“C’è un decadimento delle relazioni industriali. Non possono avvenire passaggi di questo tipo senza che i sindacati, la politica e la Regione vengano informati. Ci risulta che nemmeno il ministero dello Sviluppo economico ne sapesse nulla“. Lo ha precisato Susanna Camusso a Palermo, parlando della cessione della raffineria Esso di Augusta agli algerini della Sonatrach.

Questo indica che c’è un problema – ha aggiunto – su come viene valutato il nostro Paese e induce a non conoscere e non capire quale operazione industriale si sta facendo e ci conduce a un nodo che riguarda la Sicilia: assenza di una politica industriale, di direttive e impegni presi che nel tempo poi rimangono nel nulla”. “Mi pare – ha concluso – che questo sia il grande tema del nostro Paese”.