Nuova stangata in arrivo per i cittadini palermitani? Nel mese clou del piano di riequilibrio, si paventa infatti il rischio di un nuovo aumento della Tari, la tassa sui rifiuti, per l’annualità 2023. A lanciare l’allarme è stata la Rap che, in una missiva del 10 marzo, ha palesato la necessità di una revisione delle tariffe per garantire la sostenibilità del budget, anche alla luce dei nuovi concorsi per l’acquisizione di nuovo personale. Lapidarie le opposizioni, che criticano con forza le parole dell’azienda e chiedono di audire i vertici di Rap in Consiglio Comunale. Dal canto suo, l’azienda risponde di essere disponibile al confronto, annunciando la richiesta di un incontro con Comune e SRR.

Da Rap: “Ben venga confronto con il Consiglio Comunale”

Dopo le dure critiche da parte delle opposizioni, il management dell’azienda Rap “auspica un confronto con il Consiglio Comunale. L’azienda non si tira indietro, ben venga un momento di incontro e di relazione con Sala delle Lapidi”. Tema sul quale però l’azienda preferisce non rilasciare dichiarazioni al momento, anche se viene annunciata la richiesta di un incontro con il Comune di Palermo, in particolare con la ragioneria generale, e con la SRR competente per territorio.

Aumenti che andrebbero a sommarsi a quelli già inseriti durante l’approvazione del Pef Tari 2022-25. Una forbice minimale, dai 7 ai 25 euro a famiglia, dovuta in seguito agli extracosti sostenuti dall’azienda per il trasporto dei rifiuti in altra sede, vista l’indisponibilità di spazio all’interno dell’impianto di Bellolampo. Un salasso da cinque milioni di euro, parzialmente ridotto grazie al ricorso alle risorse residuali del cosiddetto “fondone”, circa 2,7 milioni di euro messi a disposizione dal Governo nazionale per ridurre l’impatto degli aumenti del costo dell’energia. Fatto che ha ridotto a soli 2,2 milioni di euro gli aumenti previsti. La sensazione è che però la cifra richiesta per l’annualità 2023 sia al momento decisamente più alta.

Il problema posto da Rap sulla TARI

Un problema analizzato in una lettera inviata dall’Amministratore Unico Girolamo Caruso al Comune di Palermo, alla SRR e a tutti gli attori coinvolti nella questione. Missiva nella quale la società ravvisava la necessità “di procedere con una revisione intra-periodo del Pef 2023, essendosi verificate circostanze straordinarie tali da pregiudicare gli obiettivi indicati nel Pef medesimo. Emerge la necessità – prosegue la nota – di dotarsi di adeguate risorse umane, strumentali ed impiantistiche, da cui risulta la previsione di un effort (sforzo economico n.d.r.) non in linea con l’attuale valore del corrispettivo, pari a 100 milioni di euro”.

Il riferimento chiaro è al piano di assunzioni lanciato dall’azienda fra fine 2022 ed inizio 2023, necessario a rimpolpare i ranghi di RAP, fiaccati da pensionamento e turnover mai avvenuto. Fatto che però lascerebbe l’azienda senza alternative. “Ne deriva che, dove non dovesse procedersi alla necessaria revisione, non risulterebbe rispettata per l’esercizio 2023 la previsione di cui all’articolo 27.5 dell’ARERA, che dispone quanto segue: ‘il Pef consente il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario e, in ogni caso, il rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità della gestione, anche in relazione agli investimenti programmati”.

Opposizioni lapidarie sugli aumenti: “Rap chiarisca subito”

Richiesta sulle quali sono arrivate le implacabili critiche dai banchi delle opposizioni. Duro il gruppo consiliare del Partito Democratico, che attacca l’Amministrazione Comunale. “Il sindaco Lagalla vuole aumentare ancora una volta la Tari? Dove sono la visione e la pianificazione? Dopo 8 mesi abbiamo visto cosa ha in mente il sindaco per il bene di Palermo: il nulla. Si continua a procedere su orme già tracciate in passato senza un’idea sul presente e il futuro, con una maggioranza divisa che litiga al suo interno e che spesso è anche assente in aula. Quando non si sa cosa fare, i problemi si accumulano ed ecco che i nodi vengono al pettine”.

Pensiero condiviso dal consigliere comunale di Azione Fabrizio Ferrandelli. L’ex candidato a sindaco di Palermo chiede con forza di convocare una seduta di Consiglio Comunale sul tema. “Esigo chiarezza circa le dichiarazioni sull’aumento della Tari. Ho chiesto formalmente al presidente del Consiglio Comunale di convocare in aula i vertici di Rap, l’assessore competente e gli uffici per fare chiarezza su questa vicenda. Dobbiamo verificare urgentemente il piano industriale e il budget 2023. L’amministratore unico di Rap ha sempre affermato che le nuove assunzioni, necessarie, erano dentro gli equilibri di bilancio e che non si richiedevano somme aggiuntive. E su questa vicenda, a fronte di un servizio di raccolta e smaltimento non efficiente, faremo barricate”.

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