Anche la Sicilia avrà un regolamento per la raccolta, la coltivazione, il commercio e la tutela del consumo dei tartufi freschi o conservati–tutela degli ecosistemi tartufigeni. Lo ha deciso il governo regionale, che nell’ultima seduta di giunta, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Toni Scilla, ha approvato la proposta di regolamento.

Importanti ricadute sul turismo e sull’economia del territorio

“La nostra Isola possiede numerose eccellenze nel campo agroalimentare e il tartufo è una di queste – afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – Valorizzare questo prodotto così prezioso e ricercato, regolamentarne l’utilizzo e la commercializzazione permetterà di sviluppare un mercato di settore, con importanti ricadute sul turismo e sull’economia del territorio”.

Regolamento frutto di un lavoro sinergico, chi ha partecipato

“Ancora una volta l’agroalimentare e le eccellenze agricole dei nostri territori sono al centro dell’azione del governo Musumeci – sottolinea l’assessore Scilla – Il tartufo potrebbe contribuire a creare nuovo benessere economico, data la sua abbondante presenza nel sottosuolo regionale. Il regolamento è il frutto del lavoro sinergico tra il dipartimento dell’Agricoltura, il dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico e il Comando del Corpo forestale”.

Il regolamento inviato al Consiglio di giustizia amministrativa

L’iter amministrativo prosegue adesso con l’invio del regolamento al Consiglio di giustizia amministrativa per la verifica della regolarità e la successiva adozione con decreto presidenziale.

Agricoltura, arrivano risorse per i Gal siciliani

Intanto arrivano nuove risorse per l’agricoltura siciliana.
“Il governo Musumeci continua a dare linfa ai territori rurali con circa 33 milioni di euro ripartiti tra i Gal siciliani. Si tratta delle risorse aggiuntive assegnate alla misura 19 del Programma di Sviluppo Rurale della Sicilia grazie alla proroga delle attività per le annualità 2021 e 2022″. Lo ha annunciato il mese scorso l’assessore Scilla.

I criteri di ripartizione dei fondi

“Abbiamo voluto ripartire le risorse tenendo conto di alcuni criteri che valorizzano il lavoro svolto da ogni singolo Gal – ha spiegato l’assessore regionale – , infatti, solo una piccola parte pari a circa il 20 per cento è stata distribuita con i criteri storici del 2016, mentre la metà delle risorse ha tenuto conto della performance di ogni singolo Gal, basata sulle graduatorie approvate, sugli impegni emessi e sulla spesa pubblica erogata; l’ulteriore quota pari al 20 per cento circa è stata assegnata a 10 progetti ritenuti di grande qualità per gli aspetti legati all’innovazione e alle ricadute sui territori di attuazione”.

Cosa sono i Gal

GAL è l’acronimo di Gruppo di Azione Locale, un soggetto (generalmente un gruppo costituito da soggetti pubblici e privati o direttamente da una società consortile) che ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un’area rurale.

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