Sugli Stati Uniti d’America fioriscono i più veti luoghi comuni. Anche sulla sua cucina che, a detta dei più, sarebbe per nulla accattivante, omologata e omologante nelle sue poche ed elementari ricette.

Nulla di più falso. A sfatare tale radicata convinzione, legata all’idea di un modello di vita americano febbrile e consumistico, ci ha pensato Barbara Cucinella, una studiosa metà americana (è nata a New York e si è laureata in Pedagogia alla St. John’s University) e metà palermitana (a Palermo, dove vive, ha fondato il British Institutes e ha insegnato alla Facoltà di Lettere dell’Università).

La Cucinella ha scritto un libro sulla cucina americana, “Taste of America. Un viaggio ‘coast to coast’ fra ricette, curiosità, tradizione e storia”, edito da La Zisa nella sua collana “I Saperi e i Sapori”.
Un libro interessantissimo, tutto da…gustare.

Interessantissimo perché “Taste of America. Un viaggio ‘coast to coast’ fra ricette, curiosità. tradizione e storia”, come suggerisce il titolo, esplora il “Nuovo Continente” nei suoi 50 Stati raccontandoci episodi di storia, aneddoti, curiosità che ce lo fanno conoscere meglio superando cliché e fuorvianti rappresentazioni di comodo.

Il tour muove dalla cucina americana, ed è perciò un libro “gustoso”, passando in rassegna 88 ricette. Ma non si tratta “di un classico libro di cucina”, come osserva Carlos Omobono nella Presentazione: non è il tipico manuale per massaie. E’ qualcosa di più. E’ la dimostrazione di come la cultura culinaria nasce dalla storia di un Paese e con essa intreccia un legame indissolubile. Perciò Carlos Omobono lo definisce “un libro vivo, un libro che rompe gli schemi e porta grandi novità alla letteratura culinaria”.

D’altra parte la cucina americana, al di là degli stereotipi, è quanto mai ricca e variegata, e soprattutto è espressione di un sincretismo culturale frutto delle tante e diverse civiltà che nel vasto territorio del “Nuovo Continente” si sono insediate.

Per ciascuna ricetta Barbara Cucinella spiega le origini storiche con sapiente semplicità che cattura i lettori. Sicché, leggendo “Taste of America. Un viaggio ‘coast to coast’ fra ricette, curiosità, tradizione e storia”, scopriremo salse, spezie, sandwich, miscugli di verdure e carne, insalate e pesci che mai avremmo immaginato e, assaporandoli, ci immergeremo in un viaggio nel tempo e nello spazio, in lungo e largo per gli Stati dell’America.

Troveremo tante risposte a domande che ci siamo posti: quanto è importante il breakfast, l’abbondante prima colazione di cui gli americani non possono fare a meno, che cos’è il soul food, la cucina povera degli schiavi americani, che significato assume l’espressione comfort food, che ricomprende quel cibo che più appaga ed è familiare, quanto gli americani amano il tè e il caffè e quale tra le due bevande prediligono.

Come precisa l’autrice nell’Introduzione, nel libro – che risponde anche ad esigenze pratiche: indicare come preparare le pietanze illustrate – sono state escluse le ricette basate su ingredienti difficili da trovare in Italia o che non sono compatibili con i nostri gusti.

Già, perché anche i tanti immigrati italiani hanno offerto il loro contributo alla preparazione di piatti che in qualche misura richiamano la nostra tradizione culinaria.

Per quale motivo si consiglia di leggere “Taste of America. Un viaggio ‘coast to coast’ fra ricette, curiosità, tradizione e storia”? Semplice: il libro arricchisce il nostro patrimonio di conoscenze – la cucina è cultura – e perché fa bene al nostro…palato.

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