Il Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo ospiterà lo spettacolo “La Perdita”, ideato e diretto dalla giovane regista Diana Ripani con Federica Carrubba Toscano e Consuelo Giangregorio. Lo spettacolo, già finalista al Festival Direction Under 30, approda per la prima volta in territorio siciliano per una prima vera nazionale all’interno di uno spazio teatrale ideale, fucina di idee e giovani artisti. “La Perdita” andrà in scena per due spettacoli imperdibili questa settimana (giovedì 8 e venerdì 9) al Teatro Mediterraneo Occupato alle 21. Ingresso con contributo di complicità.

Lo spettacolo vuole proporre al pubblico palermitano una riflessione profonda e lucida, ma con tratti di ironica leggerezza, sulle tematiche dell’ abuso di potere e della privazione delle libertà personali in stati definiti di crisi e del modo in cui gli uomini e le donne reagiscono a tali limitazioni.

In seguito ad un’ alluvione, un’ anziana donna è costretta dal figlio a vivere in uno spazio sempre più angusto e limitato, lo spazio che ha scandito la sua intera vita di donna e di madre si rimpicciolisce sempre di più sino a divenire una scatola senza via d’uscita. La vicenda della donna che perde i suoi appigli alla vita e alle sue libertà fondamentali, si fa metafora di un popolo oppresso dal potere che, approfittando dello stato di crisi, impone misure di “sicurezza” sempre più restrittive e ingiuste, utili soltanto a manipolare più facilmente i propri cittadini.

Il dramma si fa poi viscerale quando a limitare e a imporre regole restrittive e asfissianti è il sangue del proprio sangue, il figlio che si è partorito con sacrificio. Un dramma soggettivo e personale che si fa carico di un dolore più ampio e sociale.

Lo spettacolo è messo in scena dalla Compagnia Duramadre, che nasce nel 2016 da un’idea della regista Diana Ripani e dell’attrice Consuelo Giangregorio, diplomate nel giugno 2015 all’Accademia internazionale di teatro di Roma e l’attrice Federica Carrubba Toscano diplomata nel 2012 al Link Academy di Roma. Duramadre pone alla base della sua ricerca artistica/creativa l’importanza delle origini senza le quali non si può pensare ad un’evoluzione portatrice di una rivoluzione intellettuale e sociale.

Il nuovo modo di comunicare delle artiste nasce dalla sicurezza di una base che affonda le proprie fondamenta sulle origini e che permette di affrontare il salto verso il vuoto e l’ignoto che caratterizza le forme d’arte più complesse. Emerge dunque un occhio attento e puntato verso la società contemporanea, come una lente di ingrandimento sui temi che scuotono il nostro tempo, ma con una vista sempre rivolta anche alla storia che ci ha preceduto, come uomini e come artisti.