“La FIALS-CISAL apprende, dagli organi di stampa locali, che il Comune di Palermo avrebbe individuato i fondi provenienti dalla tassa di soggiorno per ovviare al mancato contributo previsto per la Fondazione Teatro Massimo relativo all’anno in corso. É una notizia, qualora venisse confermata dai fatti, che ci soddisfa in parte, in quanto il contributo di 2,9 mln relativo al 2021 andrebbe completamente perso, mentre sul 2022 – di fatto – verrebbe operato un taglio di quasi il cinquanta per cento”. Lo ha detto il segretario della Fials di Palermo, Antonio Barbagallo, in merito alla direttiva, emanata dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, con cui la ragioneria generale del Comune dispone, in sede di predisposizione del bilancio 2021/2023 per la giunta comunale, per l’anno 2022, l’utilizzo di risorse da destinare al Teatro Massimo, al Teatro Biondo e all’area culture.

La direttiva del sindaco Orlando

Al Teatro Massimo spetteranno 1.500.000 euro. A rischio erano 300 posti di lavoro: 200 dell’area artistica, un centinaio di tecnici e una trentina di amministrativi.

“Il sindaco Orlando inoltre -spiega il sindacato – ha disposto che, senza attendere l’approvazione del Bilancio, si utilizzino in favore del Teatro Massimo le somme già incassate per imposta di soggiorno al 15 gennaio, pari ad oltre 500 mila euro, e sin da ora disponibili, nonché le restanti somme che verranno a scadenza il 15 aprile e trimestri successivi”.

“Nessun taglio alle consulenze”

“In tutto questo – prosegue il segretario provinciale della Fials – nel piano di rientro previsto dalla Fondazione e comunicato dal Sovrintendente con una nota del 17 marzo, non vi è l’ombra di tagli alle numerose consulenze delle quali il Teatro Massimo si avvale da tempo. In un momento drammatico come questo è impensabile continuare ad avvalersi di figure che risultano essere spesso e volentieri ridondanti”.

Pronti a rivolgersi alle vie legali

“Se necessario la FIALS-CISAL si rivolgerà agli organi competenti per richiedere un parere in merito e l’eventuale corretta applicazione della legge”, conclude Barbagallo.

 

Articoli correlati