Si respira tensione in Assemblea regionale siciliana. Tensione a tutto campo. Frizioni nella maggioranza, scontro a viso aperto fra maggioranza e opposizione e governo che va sotto in aula a voto segreto. E in questo clima il Presidente della Regione Renato Schifani richiama tutti e minaccia dimissioni che significherebbero tutti a casa, la la minaccia è subito smentita.

Lo scontro su Taormina

L’ultimo fronte di scontro è la norma per Taormina voluta fortemente da Cateno De Luca e compagni ma sponsorizzata da parte della maggioranza con picchi di approvazione in casa FdI. Il Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, esponente, anche lui, di FdI ma eletto a quella carica con l’aiuto proprio degli uomini di De Luca, si appresta a mettere la norma ai voti ma Schifani blocca tutto in piena notte minacciando le dimissioni.
Il Presidente dell’Ars stoppa la seduta e rinvia alla settimana prossima ma di tensioni da chiarire ce ne sono tante. Anche nei rapporti fra il governatore e il Presidente dell’Assemblea.

Il chiarimento di Scarpinato “Nessuna minaccia da Schifani”

Il primo chiarimento arriva subito ed è targato Scarpinato, assessore di Fratelli d’Italia. “Non ho mai ricevuto minacce dal presidente Schifani, con il quale stiamo lavorando in piena sintonia e totale sinergia per il bene della Sicilia e per andare incontro alle legittime istanze manifestate non soltanto dal comune di Taormina, ma da tutti i centri siciliani nei quali ricadono parchi e siti archeologici”.

De Luca fomenta lo scontro

Ma a fomentare lo scontro è il sindaco di Taormina Cateno De Luca: “Ciò che Schifani e la maggioranza di Governo sta cercando di mettere in atto è una strategia di pressing nei miei confronti. Vogliono mettermi alla prova, vogliono vedere fino a dove sarò capace di spingermi per difendere i diritti di Taormina, dei taorminesi e di tutti quei comuni che fino ad oggi hanno subito la logica affaristica della Regione sulla propria pelle” dice il deputato di Sicilia Vera Sud Chiama Nord.

“Ho detto, e non è una minaccia, ma semplicemente ciò che farò che se la mia proposta non verrà approvata, emetterò un’ordinanza che dal 1^ luglio vieterà il transito lungo l’arteria stradale che ricade nel territorio comunale di Taormina e che conduce al teatro antico perché non sono nelle condizioni di poter garantire sicurezza, ordine pubblico e decoro a queste condizioni”.

Un incontro fra Schifani e De Luca

“Il presidente dell’assemblea regionale Gaetano Galvagno si sta facendo promotore di un incontro tra me e il presidente Schifani – annuncia -. Mi ha chiesto se volessi incontrarlo. Ho risposto che non ho problemi a confrontarmi con Schifani. Sicuramente non andrò ad inginocchiarmi alla sua corte e chiedere nulla, ma gli farò un’unica domanda. Gli chiederò come si permette da presidente di tutti i siciliani a far prevalere la logica politico mafiosa sull’interesse dei siciliani? Ecco cosa chiederò a Schifani.  La gestione politico mafiosa della pubblica amministrazione la respingo al mittente. L’unica cosa che questo parlamento deve fare adesso, di fronte  a quest’ulteriore riprova della pochezza politico amministrativa di Schifani, è staccare la spina. Che Schifani si tolga subito dalle scatole e si vada subito al voto!”

Scarpinato risponde anche a De Luca

“Al sindaco Cateno De Luca, fin dal nostro primo incontro, ho dato piena disponibilità a lavorare a un protocollo che contempli le esigenze relative a questioni attinenti l’ordine pubblico e il decoro urbano, con particolare riferimento allo smaltimento dei rifiuti. Insieme al governo regionale siamo al fianco di tutti i sindaci per risolvere le problematiche relative agli enti locali” dice, però, l’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato, proprio riferendosi a quanto dichiarato questa mattina dal sindaco di Taormina  in merito alla richiesta di trasferimento di risorse dal Parco Archeologico al comune.

Trenta ore di tensioni

Tutto questo arriva dopo 30 ore al fulmicotone iniziate ieri mattina. In aula c’è la manovrina correttiva, una sorta di finanziaria bis, che deve porre rimedio all’impugnativa di Roma alla finanziaria. La maggioranza va subito sotto sulla norma per il ritorno al voto nelle province. passa emendamento dell’opposizione con il rischio voto in agosto. In serata, dopo un richiamo di Schifani, la maggioranza si ricompatta e proroga i commissari mettendo una pezza.

Il richiamo funziona anche per altro e l’Ars trova i fondi, 74 milioni, per la campagna antincendio e dunque per mandare al lavoro i forestali stagionali. Reperiti anche i fondi per i precari Asu. Fra le norme approvate c’è anche il dimensionamento scolastico ma in trattazione c’è anche la legge sulla lotta alla mafia ma dopo seduta sospesa e conferenza dei capigruppo.

Le frizioni nella maggioranza riguardano, però, anche gli emendamenti aggiuntivi. La coperta è troppo corta per trovare risorse da destinare a tutte le esigenze. Poi scoppia il caso Taormina e tutto si ferma. Fine settimana per stemperare gli animi e cercare il dialogo, poi si tornerà in aula

 

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