La famiglia di Emanuele Cipriano non ci sta. Non ha alcuna intenzione di vedere legato il nome del proprio caro, ricoverato in ospedale con ambienti criminali. “Sento parlare di droga e criminalità, mio fratello è una persona perbene”. Lo racconta a Live Sicilia Giuseppe Cipriano , fratello di Emanuele, la persona ferita a colpi di pistola allo Zen.

Il giovane è ricoverato all’ospedale Villa Sofia è stato sottoposto a un delicato intervento. Il giovane è stato raggiunto da alcuni colpi di pistola a bruciapelo. Tre quelli che hanno rischiato di ucciderlo. Uno ha perforato il rene, l’altro ha quasi trafitto il fegato e il terzo è rimasto bloccato tra le vertebre e sarà estratto in un successivo intervento chirurgico.

Cipriano è ancora grave, ma è uscito dal coma e i parenti hanno avuto la possibilità di vederlo attraverso una videochiamata. Il fratello Giuseppe esclude che sia inserito in un giro di droga: “Giacomo ha lavorato con noi in un cantiere navale a Venezia. Da qualche tempo è tornato a Palermo per prendersi cura di nostra madre che sta affrontando un serio problema di salute. È una persona incensurata, un lavoratore e basta. Accudiva mia madre e ha la passione di riparare motociclette. Ora è vivo per miracolo, non so neanche come sia riuscito a sopravvivere”.

I parenti si sono fatti un’idea su cosa possa avere armato la mano di Giuseppe Cusmano, fermato per il tentato omicidio? “Non ne abbiamo idea, sappiamo soltanto che con Giuseppe si conoscono da piccoli, hanno frequentato la scuola insieme, escono insieme, non so cosa gli sia potuto passare per la mente, ma la droga non c’entra nulla. Mio fratello non fa parte della criminalità, di criminali ce ne sono tanti allo Zen ma certamente mio fratello non è uno di questi”.

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