Il rogo tra Termini Imerese e Caccamo

Notte di incendi nel palermitano, divorata macchia mediterranea

Notte difficile per i vigili del fuoco nella provincia palermitana a causa di un incendio che ha divorato macchia mediterranea. Per oltre 12 ore i pompieri hanno lottato contro le altissime lingue di fuoco che si sono sviluppate tra Termini Imerese e Caccamo. Questa mattina le fiamme si sono espanse in una zona impervia, impossibile da raggiungere da terra con mezzi o a piedi. Per questo si sta valutando se far intervenire i canadair.

La partenza delle fiamme

L’incendio è partito intorno alle 20 da contrada Chiusa, una delle aree a verde più estese che si sviluppa tra i due paesi della provincia palermitana. La presenza di folta sterpaglia ha reso tutto più difficile perché ha alimentato a dismisura l’incendio che ha continuato a svilupparsi con una certa velocità. I vigili del fuoco hanno anzitutto lavorato per arginare le fiamme evitando che potessero scendere a valle, dove sono presenti le prime abitazioni.

Il fuoco sino alla sommità

Dopo una notte di lavoro i pompieri sono riusciti ad evitare che il fuoco scendesse verso il centro abitato ma nel frattempo si è sviluppato più a monte. Adesso ha raggiunto una parte inaccessibile e si sta cercando di capire se è necessario l’intervento di mezzi aerei o il rogo comunque è in fase di spegnimento e dunque non sarebbe necessario.

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L’ipotesi dell’origine delle fiamme

L’ipotesi più probabile è che il fuoco sia partita dal basso, forse causata da qualche pulizia di terreno che non è stata più controllata. Intanto è in dirittura d’arrivo la convenzione per la campagna antincendi tra i vigili del fuoco e la Regione Siciliana con il corpo forestale. I soldi in finanziaria, circa 2 milioni di euro, sono stati stanziati e la prossima settimana dovrebbe arrivare la firma. Nei giorni scorsi si è tenuta al comando dei vigili del fuoco di Palermo la riunione operativa per pianificare tutti gli aspetti della convenzione. Ci sarà la condivisione di banche dati, ma anche interventi mirati per le isole minori e una più stretta collaborazione tra le sale operative.

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