Il nuovo “Piano rifiuti” della Regione, almeno per quel che concerne la realizzazione dei due previsti termovalorizzatori, vedrà la sua attuazione non prima del 2030. E’ quel che emerge dalla relazione allegata dal governo regionale e inviata alle associazioni di categoria interessate alla tematica dello smaltimento della spazzatura nell’isola. Si tratta di opere mastodontiche e di un’enormità di fondi da impiegare, cosa che inevitabilmente rallenta sul piano burocratico le procedure. Ogni termovalorizzatore potrà smaltire 300 mila tonnellate l’anno. governo regionale targato Renato Schifani lo sa e proprio per questo ha tenuto a precisare che sarà necessario ampliare le discariche esistenti. Altrimenti sarà totale emergenza.

L’ampliamento delle discariche

Secondo quanto contenuto in questo “Piano rifiuti”, si evidenzia il problema della saturazione delle discariche esistenti. Secondo un calcolo degli uffici regionali si potrà continuare a smaltire per un altro anno e mezzo, con gli spazi attualmente esistenti. E da qui a quella data non sarà realizzato il termovalorizzatore, impianto che brucia la frazione indifferenziata. Per cui sarà ancora necessario per tanti anni continuare a portare in discarica anche se i quantitativi, secondo il piano, saranno notevolmente diminuiti.

Gli altri impianti

In previsione questo piano prevede la realizzazione di 18 impianti di compostaggio, per lo smaltimento e il trattamento della frazione organica, e 12 di Tmb. Questi ultimi in pratica sfruttano l’abbinamento di processi meccanici a processi biologici, quali la digestione anaerobica e il compostaggio. Appositi macchinari separano la frazione umida dalla frazione secca (carta, plastica, vetro, inerti, ecc.). Quest’ultima frazione può essere in parte riciclata oppure usata per produrre combustibile derivato dai rifiuti (Cdr), rimuovendo i materiali incombustibili. A stretto giro di posta la differenziata dovrà salire dall’attuale 50 al 65 per cento. Entro il 2035 l’indifferenziata dovrà invece scendere sotto il 10 per cento.

A Palermo e Catania

Due tra i capoluoghi più problematici per lo smaltimento dei rifiuti sono Palermo e Catania dove stenta a decollare ancora la raccolta differenziata. Questo nuovo piano prevede che in queste due città arriveranno nuovi cassonetti dotati di sensori che riconosceranno l’utente che deposita i rifiuti differenziati tramite tessera sanitaria o tessera elettronica.

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