Lo aveva detto qualche giorno fa, il presidente della Regione Renato Schifani: “Attorno a me, quando parlo di termovalorizzatori, respiro un’aria pesante, spero non ci siano manine”. Tu chiamale, se vuoi, sensazioni, o prese di coscienza, quello che è certo è forse il Governatore ci ha visto lungo. Schifani aveva infatti annunciato il via libera alla realizzazione del termovalorizzatori, ma da Roma ancora si temporeggia e non c’è il via libera definitivo. Per ora, dunque, quei “poteri speciali” con i quali si dava il via all’operazione, non servono.

Il braccio di ferro

Con la Sicilia perennemente in emergenza rifiuti, c’è ancora un braccio di ferro tra Palermo e Roma per i termovalorizzatori, dice “La Repubblica”. Filtra da alcuni ambienti della Capitale che prima, per dare l’ok, ci vuole il nuovo piano rifiuti. Senza quello, tutto potrebbe rimanere bloccato. Motivo? In questo modo, senza capire la reale produzione di rifiuti, senza capire le differenze tra differenziata o no, è difficile stabilire la reale utilità dei termovalorizzatori. la deadline per il piano rifiuti è fine dicembre: non resta che aspettare.

L’incontro con Fratin

A settembre c’era stato l’annuncio del sì ai termovalorizzatori di ultima generazione e verso una nuova regolamentazione per il fotovoltaico nell’isola. Proprio la costruzione di termovalorizzatori in Sicilia e gli incentivi al fotovoltaico in regione erano stati i temi principali di un incontro che si era  tenuto a Roma al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica fra il ministro, Gilberto Pichetto Fratin, e Schifani.

Temi al centro anche del tavolo di maggioranza

Il tema dei termovalorizzatori era stato anche al centro della discussione del tavolo di maggioranza. In quella occasione i rappresentanti dei partiti del centrodestra avevano parlato anche di consorzi di Bonifica e di elezioni provinciali ma la discussione era partita proprio da ambiente e termovalorizzatori

Procedure e tempi

Pichetto Fratin e Schifani hanno discusso delle procedure da adottare per consentire alla Sicilia di dotarsi di termovalorizzatori di ultima generazione, a emissioni zero, in grado di risolvere i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti, e allo stesso tempo di produrre energia. Il ministro e il governatore hanno poi affrontato il tema delle misure di incentivazione per le Regioni e per i territori che ospiteranno gli impianti fotovoltaici. Un tema che era stato, nei mesi scorsi, al centro anche di una polemica fra il governatore  ed altri esponenti del governo quando, il presidente della Regione aveva posto un interrogativo sugli incentivi che spettassero al territorio che ospita tali impianti.

Il rigassificatore di Porto Empedocle

Sul rigassificatore di Porto Empedocle, Pichetto Fratin ha evidenziato a Schifani l’attenzione del Ministero per l’opera, che è stata inserita nel nuovo Pniec (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), inviato dal Ministero dell’Ambiente alla Commissione Europea lo scorso 30 giugno. I temi trattati, precisa la nota del Ministero, verranno ulteriormente approfonditi dagli uffici del Mase e della Regione Sicilia, e saranno oggetto di un nuovo incontro a breve tra il ministro e il governatore.

La conferma di Schifani “Avremo il potere di farne due”

“Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Frattin ci darà i poteri commissariali che permetteranno di costruire in Sicilia due termovalorizzatori. I rifiuti diventeranno una risorsa e produrranno energia. Mi sento vicino al governo Meloni che ha dimostrato vicinanza al governo regionale”, aveva poi confermato Schifani. Questo prima del braccio di ferro, che potrebbe non durare poco.

 

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